I costruttori europei di macchine utensili si danno appuntamento in Sardegna per discutere del futuro del manifatturiero. Spring Meetings 2013, edizione primaverile dell’Assemblea Generale del Cecimo, l’associazione europea dell’industria della macchina utensile che riunisce 15 associazioni nazionali di categoria e circa 1500 imprese, si svolgerà dall’1 al 4 giugno 2013. Formazione, competenze e carenza di mano d’opera qualificata, in un’Europa che deve ragionare sempre più per pensieri e strategie comuni, saranno il leitmotiv dell’assemblea, che riunisce rappresentanti delle imprese del settore e principali vertici delle associazioni nazionali. Cecimo Spring Meetings, che torna a essere ospitato sul territorio italiano dopo quattordici anni, vedrà, tra i relatori, la partecipazione di prestigiosi personaggi del mondo accademico, non solo italiano, oltre che dei vertici delle associazioni nazionali, tra cui Luigi Galdabini. A Filip Geerts, direttore generale Cecimo, abbiamo chiesto un’anticipazione.



Che cosa è Cecimo e che cosa rappresenta? Qual è il suo ruolo nello scenario internazionale delle macchine utensili?

Cecimo, l’associazione europea dell’industria della macchina utensile, riunisce 15 associazioni nazionali di categoria e rappresenta approssimativamente 1500 imprese, oltre l’80% delle quali sono di piccole-medie dimensioni. Cecimo rappresenta gli interessi comuni dei suoi membri, in particolare presso le autorità e le associazioni, e promuove l’industria europea della macchina utensile e il suo sviluppo nei settori dell’economia, della tecnologia e della scienza. Cecimo rappresenta il 99% della produzione totale di macchine utensili in Europa e il 30% a livello mondiale. Più di tre quarti della produzione (22 miliardi di euro nel 2012) dei paesi Cecimo viene destinata all’estero, mentre metà di essa è esportata al di fuori dell’Europa.



Quali sono i progetti e le iniziative che Cecimo porta avanti per sostenere il settore delle macchine utensili nel prossimo futuro?

I progetti e le iniziative di Cecimo sono diversi, ma tutti convergono verso un unico obiettivo: quello di promuovere l’interesse dell’industria europea della macchina utensile a livello globale. Al fine di raggiungere questo obiettivo, Cecimo è attivo in diversi campi: dalla legislazione alla ricerca e sviluppo e comunicazione. Per fare qualche esempio, l’associazione monitora le più importanti normative europee, le politiche, e gli standard internazionali per migliorare le condizioni socio-economiche in cui le imprese associate operano. Cecimo è fortemente coinvolto in progetti europei di ricerca e sviluppo e contribuisce allo sviluppo tecnologico del settore, ritenuto tecnologia chiave da parte della commissione europea poiché strategico per il mantenimento della manifattura nel vecchio Continente.



Cecimo fornisce anche informazioni di mercato e organizza fiere?

Per quanto riguarda le informazioni di mercato, Cecimo pubblica mensilmente indagini statistiche che evidenziano gli sviluppi economici globali del settore, raggiungendo i suoi interlocutori, dal mondo accademico alle istituzioni governative, anche attraverso i diversi mezzi di comunicazione, come ad esempio la loro rivista, il sito web e i social media. Per ultimo, ma non di minor importanza, Cecimo promuove Emo (la fiera mondiale della macchina utensile, alternativamente ospitata a Milano e Hannover, ndr) e, a partire da luglio 2014, organizzerà la mostra Emte-Eastpo a Shanghai, che dà una presenza globale all’industria europea delle macchine utensili. In breve, le loro iniziative aiutano l’industria europea delle macchine utensili a incrementare la sua competitività a livello mondiale.

Qual è lo spirito e lo scopo del Cecimo Spring Meeting?

I delegati Cecimo si riuniscono due volte l’anno per tenere un’assemblea generale. Dal momento che per l’occasione si trovano nello stesso luogo un numero significativo di costruttori europei di macchine utensili, viene colta l’occasione per discutere di diverse problematiche legate al settore della macchina utensile e di modi per sostenere la sua crescita.

 

Di che cosa si parlerà quest’anno?

Ascoltando i commenti e le domande dei membri durante l’ultimo meeting e in altre occasioni, si è deciso di focalizzare l’appuntamento di primavera 2013 sul tema delle competenze e del know-how. Nel corso di questo evento, i membri del consiglio Cecimo e i delegati, nonché i direttori generali delle federazioni nazionali, parteciperanno a diverse riunioni di comitato. Essi potranno partecipare a workshop e panel di discussione, quali per esempio quello dedicato a “Proteggere le competenze per un’industria europea più competitiva”, al fine di contribuire a elaborare un quadro preciso in materia. Il panel presenterà le sfide delle competenze per gli imprenditori, i dipendenti e le autorità governative.

 

Nonostante i tassi di disoccupazione da record a livello europeo, il settore delle macchine utensili ha un problema di “carenza di mano d’opera qualificata”. Quali competenze sono “scarse” nel settore delle macchine utensili?  

La globalizzazione e il rapido sviluppo tecnologico rendono sempre più complessi e articolati i profili da inserire nelle imprese del settore. Questo discorso vale sia per le professionalità tecniche, sia per quelle manageriali. La sfida è quella di dotare il personale di un “giusto mix di competenze” trasversali di base e tecniche, quali per esempio la conoscenza del business, la comunicazione, la competenza digitale. I giovani non sempre acquisiscono queste competenze a scuola e questo crea un divario con le esigenze delle imprese che assumono.

 

Quali sono le sfide e i rischi connessi alla formazione?

Formare sia la nuova che la vecchia forza lavoro costa tempo e denaro alle imprese. Questi sforzi sono ancora più elevati per le Pmi, in particolare a causa degli effetti duraturi della crisi economica in Europa. Vi è quindi la necessità di favorire un dialogo tra tutte le parti interessate al fine di progettare e mettere in atto programmi di formazione efficaci e accessibili a tutti. Se l’Europa non riesce a garantire la formazione di futuri lavoratori qualificati, i produttori europei rischiano di perdere la loro capacità di sostenere la crescita di produzione e la loro capacità di innovare. Perdere il settore della macchina utensile significherebbe perdere uno dei settori che più determinano il livello di competitività dell’industria manifatturiera: un rischio che non possiamo permetterci di correre.

 

Nota delle differenze nelle attività di formazione tra i paesi europei?

L’istruzione in Europa è, nel complesso, regolata a livello nazionale e regionale in modo da soddisfare le esigenze locali. Pertanto, le attività di formazione e i programmi di studio proposti dagli istituti formativi variano da Paese a Paese. Vi sono però delle aree di intervento comuni a tutti i paesi dell’area Euro che la commissione sta presidiando, come ad esempio le tematiche trattate dal processo di Bologna (questo processo ha lo scopo di rendere i titoli accademici comparabili e di promuovere la mobilità, oltre alla riforma dei sistemi di istruzione superiore in Europa, ndr) e il programma Erasmus, con l’obiettivo di avere un sistema formativo sempre più condiviso tra i paesi europei. Questa è una finalità cui i paesi dovrebbero tendere.