Un milione e 850 mila tonnellate di rifiuti legnosi recuperati e sottratti ogni anno alla discarica. È questo il dato più eclatante dell’attività di Rilegno, il consorzio – tra i più attivi di Conai – che ha il compito di raccogliere e riciclare gli imballaggi di legno e altri rifiuti legnosi su tutto il territorio nazionale. Il ciclo di vita del legno è praticamente infinito. Riciclarlo ha quindi notevoli benefici economici e ambientali: fa risparmiare energia, migliora lo stato qualitativo dell’aria e al contempo evita sprechi. Ilsussidiario ha chiesto a Ciro Messina, tra i fondatori di Rilegno, di spiegare le ragioni di questo successo.
Chi fa parte del Consorzio?
Del consorzio fanno parte tutti i produttori di imballaggi in legno, comprese altre categorie che direttamente o indirettamente hanno a che fare con gli imballaggi in legno: fornitori di materiali per imballaggi in legno; fabbricanti di imballaggi ortofrutticoli in legno; fabbricanti di pallets in legno; fabbricanti di imballaggi industriali in legno; importatori di materiali per imballaggio e di imballaggi di legno vuoti e, infine, enti e imprese che riciclano rifiuti di imballaggio in legno.
Come si fa ad aderire?
Basta inviare una semplice domanda al Consorzio; il CdA la valuta e, dopo le verifiche di legittimità e una volta individuata la categoria di appartenenza, se tutto è in regola ne approva l’iscrizione.
Come avviene la raccolta dei rifiuti legnosi?
La raccolta avviene attraverso piattaforme, ovvero luoghi dove aziende specializzate nel trattamento dei rifiuti ospitano provvisoriamente la merce raccolta, ne curano la messa in sicurezza in attesa di venire successivamente consegnata alle industrie di riciclaggio (pannelli truciolari).
Che fine fanno gli imballaggi di legno giunti a fine ciclo?
Vengono conferiti nei centri di raccolta o nelle piattaforme autorizzate.
In che modo vengono riutilizzati?
Gli imballaggi giunti a fine ciclo vengono prelevati dalle piattaforme e trasportati presso gli stabilimenti di riciclo. Successivamente vengono bonificati e diventano “materia prima seconda”. Materiale prezioso, specie in Italia, nazione a bassa produttività di legno. Devo azzardare una mia considerazione: se non si fosse creata la raccolta e il Rilegno, molte industrie di pannelli oggi non ci sarebbero più e avremmo dovuto importare il prodotto finito dall’estero.
Si possono quantificare i benefici che si ottengono con il riciclo del legno?
I benefici del riciclo sono tantissimi e non solo materiali, ma più importanti sono quelli ambientali. Faccio una piccola parentesi: prima dell’epoca del riciclo, tutta questa ingente massa di imballaggi finiva in discarica o veniva bruciata. Oggi è diventata materia prima, quindi bene di primaria importanza e di grande rilievo economico. Ma il vero miracolo consiste nell’incapsulare il Co2 per tutti gli anni che rimarrà pannello e o mobile, senza scambiarlo, mediante la combustione, con l’ossigeno.
Dal 1998, anno di nascita del consorzio, avete ottenuto risultati lusinghieri. Come spiegate questo successo?
Il successo dipende dall’iniziativa stessa, dalla raccolta di materiale legnoso. L’Italia, non essendo produttrice di questo meraviglioso materiale, è costretta a importarlo con tutto ciò che comporta questa operazione. Costi eccessivi, organizzazione logistica, approvvigionamento, ecc. Il Consorzio mette a disposizione delle industrie interessate ingenti quantità di materiale di buona qualità e a costo quasi zero. Questo è il successo, l’organizzazione del Consorzio messa a disposizione dell’utilizzatore alle migliori condizioni e non ultimo perché il C.A.C. – “Contributo Ambientale Conai” – è il più basso di tutta la filiera. Quindi si coniugano efficienza e risparmio.
Quali sono le prospettive di sviluppo?
Rilegno non produce beni ma offre servizi. Il suo sviluppo è quindi legato direttamente allo sviluppo della società italiana. Più si producono beni, più si producono imballaggi, più si ricicla.
Rilegno dà vita anche a iniziative di sensibilizzazione, come “Tappoachi” che promuove la raccolta dei tappi di sughero per sostenere una cooperativa di persone diversamente abili. Che risposte state ottenendo?
“Tappoachi” è un bellissimo slogan che è servito a far conoscere al grande pubblico il sughero come prodotto naturale, ecologico e bio-sostenibile. Certo la raccolta ha dato la possibilità alla cooperativa di persone diversamente abili di avere un ruolo e un sostegno. Ma Rilegno promuove anche altre iniziative per far conoscere sempre di più il mondo del legno, interessando scuole e giovani professionisti.
Di recente sono stati eletti i nuovi vertici del consorzio: al suo posto, in qualità di rappresentante degli importatori di materiali e di imballaggi vuoti, è entrato suo figlio Cosimo. Si può parlare di una gestione caratterizzata dal segno della continuità?
Nel cambio generazionale ci sono due fattori: continuità, ma soprattutto diversità. Devo precisare che la nostra è una impresa di famiglia fondata da mio papà Cosimo nel lontano 1926. Da quella data siamo alla terza generazione e in ogni cambio generazionale abbiamo portato continuità ma soprattutto diversità. È ovvio che mio figlio Cosimo, essendo giovane ha più possibilità di quanto ne possa avere oggi io che tanto ho dato per una intera vita. Finisco con l’affermare che senza il passato non si può progettare il futuro e la storia è sempre stata maestra di vita.