Pur confermando il sequestro, il gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha concesso all’Ilva la facoltà d’uso degli impianti dell’area a caldo sequestrati il 26 luglio 2012. Con tale provvedimento, notificato dai carabinieri del Noe di Lecce all’azienda e ai quattro custodi giudiziari, il gip ha sciolto la riserva del gennaio scorso, quando insieme al tribunale del Riesame aveva sollevato questioni di legittimità costituzionale sulla legge 231 (la cosiddetta “salva Ilva”) che prevede appunto la possibilità di continuare a produrre e commercializzare i prodotti dell’azienda nonostante quanto stabilito dalla giustizia. Sulla questione Ilva è intervenuto oggi il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel corso del suo intervento all’assemblea degli industriali di Rimini: “Sulla vicenda dell’Ilva – ha detto – si gioca la credibilità del Paese di essere un Paese industrializzato avanzato e di attrarre investimenti esteri”. “Siamo impegnati e molto preoccupati dalla vicenda dell’Ilva di Taranto, un problema che non riguarda solo l’Ilva”, ha proseguito Squinzi, secondo cui “è una vicenda di un’impresa ma che potrebbe essere quella di 10, 20, 50 imprese. Stiamo lavorando per evitare che questo caso diventi emblematico di come fare impresa nel nostro Paese. Continuiamo a lavorare in questa direzione con equilibrio”, ha concluso il leader di viale dell’Astronomia, visto che “si parla di 50 mila posti di lavoro a rischio in caso di chiusura dell’azienda, considerando anche il suo indotto”.



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