All’assemblea annuale di Federmacchine, che si è tenuta ieri, sono stati presentati i dati relativi alla produzione del 2012. Non c’è crescita: la produzione scende dello 0,8% un po’ come nel resto dell’Eurozona. Circa metà delle associazioni appartenenti a Federmacchine registra un calo del fatturato. Bene invece il settore esportazioni che è aumentato del 2,2% con un valore di 21,8 miliardi di euro. I principali mercati verso cui si rivolge l’esportazione sono quelli di Cina, (2 miliardi di euro -11%), Germania (1,9 miliardi di euro, +6,5%), Stati Uniti (1,9 miliardi di euro, +17,2%), Francia (1,4 miliardi di euro +1%). Sul mercato interno invece la diminuzione tocca l’,8,9%: nel 2012 il settore italiano aveva un valore complessivo di 11,4 miliardi, dunque una perdita pari all’8,1%. Ecco perché si preferisce concentrarsi sul mercato estero con una crescita in dieci anni pari a dieci punti percentuali: nel 2012 si è toccato il 75%.
Per il presidente di Federmacchine, Giancarlo Losma, l’industria italiana ha così saputo rispondere positivamente alla crisi. In questo senso, viene espressa soddisfazione per l’introduzione nel Decreto del Fare della misura per l’agevolazione degli investimenti in beni strumentali sul modello della legge Sabatini (1329/1965). Tale misura permette all’acquirente di dilazionare il pagamento del bene fino a 5 anni a tasso agevolato. Allo stesso modo soddisfazione viene espressa per il provvedimento che riguarda i minibond. Nonostante questo, Federmacchine invita il governo a continuare a introdurre provvedimenti per la ripresa del consumo domestico di beni strumentali.