Sergio Marchionne ha presentato oggi il futuro dello stabilimento Sevel di Atessa, a Chieti, che produce il Ducato. In Val di Sangro, dove l’amministratore delegato della Fiat ha incontrato gli operai della fabbrica abruzzese, verranno investiti oltre 700 milioni di euro in cinque anni. “Non lasciamo gli stabilimenti europei in balia di un mercato in declino – ha detto l’ad del Lingotto -. Investiamo in Italia per preservare l’ossatura manifatturiera del Paese”. In meno di dieci anni, ha proseguito Marchionne, “abbiamo aumentato di 15mila i dipendenti del gruppo”. Durante il suo intervento, però, il manager italo-canadese ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa e difendere l’azienda al centro di diverse polemiche nell’ultimo periodo: “Tra il 2004 e il 2012 – ha detto – abbiamo investito in Italia 23,5 miliardi, e ricevuto agevolazioni per 742 milioni. È assurdo dire che viviamo alle spalle dello Stato”. “Non vogliamo mettere in discussione gli investimenti già annunciati, ma non possiamo accettare il boicottaggio dei nostri impegni, avallati anche da autorevoli istituzioni”, ha aggiunto, spiegando che “senza regole certe, questo della Sevel sarà l’ultimo investimento”. Marchionne si è infine detto disponibile ad incontrare la Fiom, “ma partendo dal dato acquisito che non possono essere messi in discussione gli accordi presi dalla maggioranza”.



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