Alla fine di un altro anno così difficile per l’economia (e non solo), si sente proprio il bisogno di buone notizie. Magari non eccezionali, ma di quelle che almeno aprano a nuove prospettive. Ad esempio, non è vero che tutto il settore delle costruzioni è in crisi: negli anni tra il 2008 e il 2014 la parte che riguarda le ristrutturazioni è cresciuta del 18,5% e le previsioni dicono che continuerà a crescere (nel 2014 ha rappresentato circa il 40% del valore degli investimenti in costruzioni). Altra notizia positiva: in edilizia l’Europa è uscita dalla recessione, con Regno Unito, Paesi dell’Est (Polonia in testa) e Paesi del Nord Europa in forte crescita e con la Spagna che dà segnali di ripresa. Un’indicazione interessante per le aziende nostrane che, afflitte dal mercato interno, stanno pensando di andare all’estero. E che qualcosa comincia a muoversi anche da noi, lo dice il fatto che le imprese del settore edilizia ed architettura d’interni, che dal 18 al 21 marzo 2015 si daranno appuntamento a Milano al Made expo (Milano Architettura Design Edilizia, la più importante fiera del settore in Italia e la terza in Europa), a tre mesi dall’evento hanno già occupato interamente otto padiglioni della fiera (il 15% in più rispetto all’anno scorso).



Le parole d’ordine di Made sono innovazione, bellezza e sostenibilità. “Oggi il rinnovamento deve essere sostanziale – ha detto Andrea Negri, presidente di Made -, non ci si può più accontentare, come nel passato, di un cartello “finiture di lusso”. Come costruire in modo più efficiente e sicuro, come un edificio possa risparmiare energia, come possa sfruttare al meglio le innovazioni tecnologiche, essere antincendio e antisismico; ma anche come utilizzare i droni nei cantieri o le stampanti 3D nella progettazione: tutti questi temi hanno ricadute sull’oggi, o l’avranno senz’altro in un futuro prossimo.



Novità nel mondo delle costruzioni, quindi, e novità al Made, la prima delle quali è che dall’edizione 2015 diventerà appuntamento fisso biennale nel mese di marzo. Ecco in sintesi le altre.

Internazionalizzazione. Ci saranno circa 170 tra studi di architettura e contractor provenienti da 25 Paesi (in crescita rispetto alle edizioni precedenti), selezionati ad uno ad uno tra quelli che stanno progettando gli edifici tra i più importanti nel mondo. Con loro saranno ulteriormente potenziate le opportunità di business delle aziende attraverso un’agenda di incontri personalizzati. La creazione di un network internazionale è l’impegno a cui FederlegnoArredo – organizzatore di Made expo – si sta dedicando da qualche anno con viaggi a Chicago, Londra, Mosca, Belgrado, Shangai e New York, solo alcune delle città visitate a questo scopo.



Made4Contract Hotel. E’ l’iniziativa nata per creare opportunità di business tra imprese e settore alberghiero, avvantaggiata dal bonus per la ristrutturazione degli hotel (con un capitolo di spesa per il rinnovo arredi): un credito d’imposta del 30% delle spese sostenute fino ad un massimo di 200mila euro in vigore dal 2014 fino al 2016. Per capire la potenzialità di questa misura è utile ricordare che dei 34.000 hotel italiani, 31.000 necessitano di ristrutturazione.

BuildSmart! E’ il programma di convegni, workshop, eventi interattivi a cui sarà affidato il compito di approfondire e formare sui temi dell’innovazione mostrando le soluzioni e i prodotti più evoluti che le aziende espositrici al Made mettono al servizio della progettazione e delle costruzioni.

Lab stations. E’ chiaro che vedere come una cosa funziona, toccare, sentire è meglio di qualunque spiegazione. Su questa premessa i laboratori curati da protagonisti di spicco del mondo della sostenibilità proporranno tutte le novità relative all’involucro, al sistema tetto, all’integrazione edifici-impianti, alla salubrità indoor, al pacchetto pavimento.

Building the Expo. Una mostra realizzata in collaborazione con il Politecnico (professoressa Luisa Collina) farà vedere in anteprima al Made i padiglioni di Expo 2015 che presenteranno caratteristiche tecniche innovative in quanto a progettazione e realizzazione. La mostra e un workshop dedicato saranno importanti occasioni d’incontro tra gli architetti progettisti dei Paesi che parteciperanno a Expo, che in quei giorni saranno già a Milano, e le imprese presenti a Made.

Made Virtual. In collaborazione con Google, Made proporrà la realizzazione di tour virtuali negli stand in più lingue e con contenuti integrati di vario genere (testi, immagini, video) dei prodotti, e non solo.

Apertura al pubblico. L’ultimo giorno, sabato 21 marzo, verrà aperto al pubblico generico. Il Made rimane una fiera per operatori business ma, considerato che gli architetti dichiarano una percentuale di domanda in crescita doppia da parte delle famiglie rispetto a quella delle imprese di costruzioni, il Made si adegua ai cambiamenti del consumatore.

“Credo che siamo sulla strada giusta per riprendere la leadership che avevamo nell’economia italiana” ha affermato Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo. “Le nostre imprese non propongono solo design, bellezza e innovazione. I nostri edifici antichi sono ancora in piedi. Questo, oltre al tema della ristrutturazione, dice della grande cultura del costruire di cui siamo detentori nel mondo. E che è bene far conoscere”. Non è un caso allora che la Federazione del comparto stia divulgando, per prima, il documento pubblicato ieri sul sito del Ministero dell’Economia che riporta “quello che di positivo non si dice sull’Italia”. Il documento si chiama “#prideandprejudice”: come si suol dire, un nome, un programma. Sicuramente almeno per il mondo dell’edilizia e dell’architettura d’interni.