Comune di Milano e FederlegnoArredo hanno siglato un accordo per la realizzazione di asili e scuole in legno. Strutture di questo tipo erano finora molto diffuse nel nord Europa; a Milano verranno realizzate con il supporto tecnico della federazione. In questa intervista Emanuele Orsini, presidente di Assolegno, ci racconta come è nata l’iniziativa, dei vantaggi di questo tipo di strutture in termini di risparmio energetico, tempi di realizzazione e sicurezza, e dei possibili sviluppi futuri dell’accordo con l’amministrazione meneghina.
Innanzitutto, come nasce questa iniziativa?
Decidendo di fare asili in legno il Comune ha dimostrato di guardare avanti visto che nel 2018, in base alla nuova normativa europea gli edifici dovranno avere consumi energetici pari a zero. E aver scelto di usare il legno come materia prima per realizzare degli asili è fondamentale per andare in quella direzione. Per noi di FederlegnoArredo e Assolegno, che stiamo puntando sull’edilizia in legno, è un segnale in più che siamo sulla strada giusta.
A che punto è oggi l’edilizia in legno? I numeri sono sempre in crescita?
Oggi gli edifici realizzati in legno sono il 18% del totale. È un numero che è cresciuto molto e che continua a crescere. Dopo il terremoto dell’Emilia il legno viene considerato uno dei materiali da costruzione più sicuri. Faccia conto che la quasi totalità delle scuole delle zone colpite dal sisma è stata ricostruita in legno.
Cosa prevede l’accordo che avete siglato con il Comune di Milano?
L’amministrazione Pisapia ha in programma di realizzare 27 scuole, 4 delle quali dovrebbero partire a breve e saranno completamente in legno. Assolegno offrirà al comune di Milano un apporto tecnico in fase di progettazione, poi si procederà con appalti pubblici. Un’associazione come la nostra deve collaborare con le istituzioni per dare un servizio. E il servizio che noi possiamo dare è avvicinare le pubbliche amministrazioni a quelli che sono i vantaggi del tipo di edilizia che realizziamo.
Che vantaggi avranno questi asili?
Innanzitutto la struttura portante è fatta in legno che garantisce grande sicurezza. Avranno poi maggiore funzionalità in quanto è possibile in tempi rapidi modificare la composizione delle aule e la stessa organizzazione degli ambienti interni. Ci sono anche notevoli vantaggi sotto il profilo ambientale: ogni metro cubo di legno utilizzato in sostituzione di un altro materiale da costruzione è in grado di immagazzinare 0,9 tonnellate di CO2. Inoltre il legno è un materiale isolante in grado di garantire un risparmio sul piano energetico di circa il 40% rispetto alle strutture tradizionali.
Si riducono di molto anche i tempi di realizzazione.
Si pensa addirittura di ultimare i lavori durante la pausa estiva, quando le scuole saranno chiuse. Senza interruzioni dell’attività didattica. Le faccio un esempio.
Prego.
In Emilia una scuola è stata realizzata in 70 giorni. E non stiamo parlando di una scuola provvisoria, ma definitiva, in classe 4, A++. Ci sono anche altri vantaggi. Ad esempio, un cantiere costa molto: ci sono problemi di sicurezza, misure antinfortunistica da rispettare, ecc. Per le nostre strutture quello che richiede più tempo è la progettazione iniziale. Ed è proprio su questo che FederlegnoArredo darà il suo apporto al Comune di Milano. Il grosso del lavoro viene svolto nelle nostre aziende e poi portato sul posto per essere assemblato. Attenzione, non stiamo parlando di prefabbricati dal valore dozzinale. Logico che arrivando già pronti in cantiere i tempi di realizzazione si riducono molto.
In che direzione potrebbe svilupparsi l’accordo?
Milano oggi è considerata capital del design, del bello, della moda, ecc. Ma potrebbe diventare anche la capitale del green e dell’architettura ecosostenibile. Penso che Milano, con questa scelta abbia dato un segnale importante di attenzione e rispetto dell’ambiente. Perché il legno, anche se tagliato, riesce a stoccare CO2 al suo interno, riducendo di molto le emissioni.
Concretamente?
Considerato che costa meno abbattere e ricostruire ex novo che fare la manutenzione su vecchi edifici di edilizia tradizionale, ci sono tre campi dove potrebbe trovare applicazione l’edilizia in legno. Oltre alle scuole c’è il social housing, perché con la crisi è cresciuta la domanda di case da dare in affitto a prezzi calmierati. E infine le strutture di aggregazione per anziani, perché la nostra popolazione sta invecchiando. Con il Comune abbiamo cominciato a lavorare sul sociale e la priorità sono state le scuole. Ma penso che poi verrà anche il resto.