Cresce, nonostante la crisi, la voglia di benessere. E con essa la ricerca di ambienti confortevoli, sani, sicuri e anche “risparmiosi”. Aumenta quindi il numero di persone che decidono di vivere in abitazioni fatte di legno, un settore che continua ad avere un boom strepitoso mentre l’edilizia tradizionale rimane in profonda crisi. «Vivere in una casa in legno è un altro vivere», spiega Giuseppe Gilli, direttore commerciale di Rasom Wood Technology. E la richiesta potrebbe essere addirittura più alta se non stessimo attraversando un momento così difficile. Ma l’ultima novità in fatto di edilizia sostenibile sono le “case passive”, quelle con consumi energetici addirittura negativi.



Come sta andando il settore, continua a crescere rispetto a quello dell’edilizia tradizionale?

Effettivamente il nostro settore continua ad attrarre un numero sempre crescente di persone che guardano con interesse a quello che facciamo. Il bacino di utenti che si avvicinano a questo tipo di costruzioni è sempre più ampio, così come è aumentato di molto il numero di richieste di abitazioni in legno.



Chi è il vostro cliente tipo?

Persone che sono alla ricerca di ambienti confortevoli, sani, sicuri, “risparmiosi”. Tutti motivi che danno grande appeal alle nostre costruzioni. Abbiamo anche una clientela di fascia alta, se possiamo chiamarla così, che predilige un’edilizia sostenibile, ma soprattutto la qualità del vivere. C’è una grande ricerca di benessere, di vivere bene; arrivare a casa, ricaricarsi e rigenerarsi. Perché vivere in una casa in legno è un altro vivere. La richiesta potrebbe essere addirittura più alta, ma sappiamo bene che il momento che stiamo attraversando è molto difficile.



Che difficoltà incontrate?

Parlando di casa nostra, oggi il problema per tante famiglie è l’accesso al credito. Pertanto chi può permettersi di realizzare una casa ex novo è un numero sempre più limitato di persone. Questa cosa non riguarda evidentemente solo il nostro settore, ma in generale un po’ tutti i settori. Se non fosse per questo sicuramente il nostro settore sarebbe in esplosione totale.

Come può crescere ancora questo settore?

Le do solo un numero. Negli ultimi tre anni abbiamo avuto una media di 1.200 richieste di preventivo all’anno. Che è un numero enorme per un’azienda di medie dimensioni come la nostra.

Come lo spiega?

Se fino a qualche anno fa il cliente arrivava con in mano il preventivo della casa in muratura e ci chiedeva un preventivo per cominciare a farsi un’idea e dei paragoni, adesso ha già escluso il preventivo della casa in muratura e viene da noi con il preventivo di un’azienda nostra concorrente.

In pratica ha già scelto quel tipo di abitazione.

Oggi il cliente medio che viene da noi è molto preparato; è ben informato sui concetti costruttivi, sul risparmio energetico e cerca le soluzioni più idonee e più sicure per lui. Ovviamente per il 90% delle persone è l’investimento della vita e, giustamente, vuole essere certa di dove mette i propri risparmi.

 

La casa in legno è un’opportunità solo per i ricchi?

Assolutamente no. È un mercato che registra una grandissima richiesta anche in un momento come questo nel quale l’edilizia tradizionale segna picchi di caduta pazzeschi. Anche noi siamo coinvolti in questa crisi generale delle costruzioni. Tuttavia il settore delle case in legno mantiene una richiesta più alta rispetto all’edilizia tradizionale.

 

Oltre alle case realizzate altri tipi di edifici?

In azienda abbiamo due settori: uno si occupa della realizzazione di edifici in legno, l’altro invece fa carpenteria, ad esempio coperture in legno per immobili di edilizia tradizionale: civile, alberghiera, turistica. Anche per costruzioni abbastanza grandi. Proprio il settore dei tetti, dove siamo legati all’edilizia tradizionale, è quello in cui facciamo maggiore fatica. Nell’altro continuiamo invece ad avere una buona richiesta.

 

In base alle nuove direttive europee nel giro di pochi anni dovremo fabbricare case con consumi energetici passivi. Una buona notizia per voi, no?

Assolutamente sì. I costi energetici saranno sempre più alti e sempre più vincolanti. Pertanto il nostro obiettivo è rendere le nostre abitazioni indipendenti dal punto di vista energetico. E questo lo si può ottenere se la casa ha un concetto sia costruttivo che prestazionale e di apporto di energia orientato al futuro. Se ho una casa che consuma poco, ho anche poco bisogno di energia per costruirla, per riscaldarla, per mantenerla e così via.

 

Voi a che punto siete: avete già fatto case di questo tipo?

Sì. Ne abbiamo già edificate e siamo già molto avanti. All’interno dell’azienda abbiamo creato un reparto di ricerca e sviluppo che si dedica solo al miglioramento dell’edificio dal punto di vista prestazionale-tecnico. Proprio perché il futuro è questo. Hanno già cominciato a richiedercelo e lo sarà sempre di più. E il 2020, che l’Ue ha stabilito come termine per cominciare a realizzare case di questo tipo è praticamente dopodomani. Per questo dobbiamo accelerare i passi. C’è in gioco qualcosa di molto importante.

 

Cosa?

Dico sempre che non serve una legge per farci capire una cosa che tocchiamo tutti giorni con mano. Mi riferisco a quanto è importante risparmiare dal punto di vista energetico visto l’aumento del costo del carburante che si è verificato negli ultimi due anni.

 

Chi si occupa dell’estetica? Avete architetti interni?

No, in realtà noi siamo partner degli architetti. Siamo strutturati per dare anche un apporto tecnico al progettista, ma noi lavoriamo su quel che ha fatto il progettista del cliente. Non abbiamo progettisti interni. Questo ci differenzia dalle tantissime imprese che arrivano anche dal mercato straniero che hanno impostato il loro core business sulle case prefabbricate a catalogo. Noi siamo in grado di realizzare qualsiasi tipo di casa esteticamente gradevole adatta sia a località di montagna come le Dolomiti, dove siamo noi, come a località di mare, come Forte dei Marmi, piuttosto che Milano Marittima o in mezzo alla campagna emiliana. Sappiamo quant’è varia l’Italia dal punto di vista architettonico e la casa deve’essere giustamente inserita nel suo contesto.