I robot Kawasaki parlano italiano. L’azienda Tiesse Robot, con sede a Visano in provincia di Brescia, collabora dai primi anni ‘90 con la multinazionale giapponese nota in tutto il mondo per le moto, ma attiva in diversi comparti tra cui appunto quello dei robot. La società di Visano ha inoltre clienti e forniture in Brasile, Repubblica Ceca, Russia e Germania, e grazie all’export ha superato brillantemente la crisi della domanda interna italiana assestandosi su un fatturato da 21 milioni di euro l’anno. Abbiamo intervistato Maurizio Ravelli, presidente e amministratore delegato di Tiesse Robot.



Com’è nata e come si è sviluppata la vostra azienda?

L’azienda è nata nel 1976 e inizialmente si occupava di costruzione di macchine, presse e calandre. Con il tempo si è orientata al settore dell’automazione e della saldatura ad arco. In quegli anni non si parlava ancora chiaramente dell’utilizzo dei robot, che sono entrati in auge agli inizi degli anni ‘80 con le prime installazioni robotizzate. L’azienda ha avuto un’espansione sul mercato con varie collaborazioni, finché a cavallo degli anni ‘90 si è deciso di portare avanti un accordo di fornitura di robot con la multinazionale giapponese Kawasaki. Nel 1992 si è formalizzato un accordo societario, con Kawasaki che ha assunto una quota del nostro pacchetto azionario pari al 24,9%.



Che cosa fate per Kawasaki?

Noi siamo una società di ingegneria che lavora nel campo dell’automazione robotizzata. Kawasaki ci fornisce i robot che variano tra i 3 e i 700 chili. Il nostro compito è quello di fornire ai clienti dei sistemi chiavi in mano, al cui interno il robot è una parte dell’insieme cui si aggiunge un aspetto più di ingegneria con una periferica, organi di presa e sistemi di alimentazione dei pezzi. Il nostro compito parte da una pre-analisi della richiesta del cliente, con una rete commerciale interna ed esterna che agisce sul territorio, un’analisi tecnica e una formulazione tecnico-economica della soluzione.



Oltre che in Giappone, in quali altri paesi stranieri avete dei clienti?

Il rapporto di collaborazione con Kawasaki è tuttora in corso, ma la nostra azienda verso la fine degli anni ‘90 ha cominciato a focalizzare la sua attività anche in particolari mercati esteri. Questo ci ha permesso di cominciare delle collaborazioni e delle forniture in paesi come il Brasile, la Repubblica Ceca, la Russia e stabilire anche una piccola attività commerciale in Germania. Dopo la crisi del mercato italiano avvenuta nel 2009, una grossa fetta delle nostre forniture deriva da commesse su mercati esteri.

Quali sono state le ultime novità per Tiesse Robot?

Nel tempo oltre alla fornitura di impianti chiavi in mano abbiamo anche sviluppato un’attività che riguarda la fornitura di “robot in scatola”, senza cioè la parte di ingegneria, a quegli operatori chiamati integratori di sistemi i quali fondamentalmente operano in settori nei quali noi non abbiamo una struttura commerciale o conoscenze tecnologiche. Mi riferisco in particolare al settore medicale e del food. Selezioniamo quindi delle aziende che utilizzano dei robot Kawasaki, per poi fornire a loro volta dei servizi chiavi in mano alla loro clientela.

 

Perché avete deciso di associarvi a Ucimu-Sistemi per produrre?

Noi siamo un’azienda leader sul mercato nazionale. Lo siamo in quanto a dimensioni, abbiamo 58 dipendenti, e come fatturato, perché dopo l’impatto della crisi del 2008-2009 ci siamo assestati intorno ai 21 milioni di euro l’anno. Noi vogliamo che il cliente ci percepisca anche come un’azienda che ha tutte le qualità che in taluni casi giustificano anche dei costi maggiori. La nostra organizzazione interna, al di là dei vari marchi e certificazioni, si è voluta arricchire anche di un marchio che fa riferimento alle aziende italiane più importanti, votate sia al mercato interno sia all’export, e questa è stata la ragione per cui ci siamo associati a Ucimu, in modo da fare capire che l’azienda opera con una determinata filosofia e una determinata etica.

 

(Pietro Vernizzi)