Gli asili in legno adesso li vogliono tutti. Se n’è parlato di recente anche al Forum del Legno Arredo che all’argomento ha dedicato una delle sessioni di approfondimento. Sono molti infatti i comuni d’Italia che hanno deciso di seguire l’esempio di Milano, che ha fatto un po’ da apripista in questo settore sottoscrivendo un accordo con FederlegnoArredo il 27 febbraio scorso. È il caso, ad esempio, di Spino d’Adda, il comune della provincia di Cremona che ha da poco avviato una collaborazione con Federlegno per realizzare una scuola interamente in legno, biocompatibile, antincendio, antisismica e rispettosa dell’ambiente. «Riceviamo telefonate da sindaci di tutta Italia che sono interessati ai protocolli che stiamo facendo per gli asili in legno – spiega il presidente di Assolegno, Emanuele Orsini -. Con la presidenza dell’Anci (l’Associazione dei comuni italiani) vorremmo arrivare a un protocollo d’intesa tra Federlegno e tutti i comuni d’Italia che in questo momento hanno necessità di avere informazioni su questo materiale. Ovviamente per noi queste sono grosse soddisfazioni».



Ma perché oggi tanti municipi puntano sull’edilizia in legno; quali sono i vantaggi di queste strutture? I benefici si possono riassumere così: velocità di costruzione, resistenza ai fenomeni sismici, risparmio energetico, sostenibilità economica. «Colpisce soprattutto la tempistica – specifica Orsini -, lo abbiamo visto con il terremoto dell’Emilia: oggi una scuola da 7mila metri può essere realizzata in 80 giorni. In pratica, se si chiude la scuola per le vacanze estive si può ripartire a settembre con un edificio nuovo. Vuol dire che la tecnologia sta andando avanti e l’utilizzo di questo materiale crescerà sempre di più». Va anche detto che in questa avventura i comuni, molti dei quali sono in difficoltà con i bilanci e a digiuno di competenze tecniche, hanno trovato un valido partner in Federlegno che alle amministrazioni pubbliche offre un supporto tecnico nella progettazione di massima. Qualcosa di cui tenere conto in un periodo in cui si è tornati a parlare del piano di riqualificazione dell’edilizia scolastica da parte del Governo Renzi.



Ma, oggi, a quattro mesi dalla firma dell’accordo tra Palazzo Marino e Federlegno, sono stati fatti passi avanti? A che punto siamo a Milano? «Siamo andati avanti in maniera fattiva – conferma l’assessore comunale ai Lavori pubblici Carmela Rozza -. In questo momento i tecnici di Federlegno stanno lavorando assieme a quelli dell’assessorato per stabilire gli ultimi dettagli del progetto definitivo della scuola primaria di via Viscontini, che è già finanziato e che inizieremo a realizzare nel 2015». La Giunta comunale ha approvato cinque progetti: oltre alla primaria di via Viscontini (13,5 milioni di euro), c’è quella di via Brocchi (17,8 milioni), la secondaria di via Strozzi (13,5 milioni), la scuola dell’infanzia di via Rimini (4 milioni) e quella di via Martinelli (4 milioni).



Dopo via Viscontini? «Tra un mese spero di poter dire che faremo anche un paio di asili. Occorre però attendere l’approvazione del bilancio per avere la certezza. Ma la strada ormai è segnata. Non solo; è interesse dell’amministrazione realizzare il maggior numero possibile di asili in legno. La scelta che abbiamo fatto è chiara: dal 2015, le nuove realizzazioni saranno in legno. Questa è la priorità». In futuro? «Dal censimento che abbiamo fatto risulta che a Milano ci sono 27 scuole con vari problemi (presenza di amianto ecc) che sono giunte a fine ciclo e vanno demolite. Noi vorremmo sostituirle quasi tutte con strutture in legno. Chiaramente ci mancano i 200 milioni necessari per fare questi lavori. Al momento abbiamo un programma che prevede la demolizione di quattro edifici scolastici per essere pronti con la ricostruzione che avviene in tempi molto rapidi».