Nonostante l’indice Pmi manifatturiero abbia fatto segnare un lieve calo (da 53,2 a 52,6), oggi arrivano anche buone notizie per l’industria italiana. Il settore macchine utensili, robot e automazione vedrà infatti la ripresa quest’anno, nonostante un 2013 che si è rivelato sotto le aspettative, con un calo deciso di produzione, export, consumo e consegne dei costruttori sul mercato italiano. A comunicarlo è Ucimu-Sistemi per produrre, l’associazione che riunisce le aziende del comparto e che stamattina ha tenuto la sua assemblea dei soci.
Nel 2013 la produzione si è attestata a 4.487 milioni di euro, con un calo del 7% dovuto principalmente al -6,5% fatto registrate dall’export, senza dimenticare la discesa del 2% del consumo interno. Nonostante ciò, l’industria italiana di settore ha riconquistato la quarta posizione nella graduatoria mondiale dei produttori, superando la Corea del Sud, e si è confermata terza nella classifica degli esportatori.
Come si diceva all’inizio, l’anno in corso si chiuderà con un ripresa, stando ai dati del Centro Studi e Cultura di Impresa di Ucimu. Nel dettaglio, nel 2014 la produzione salirà del 4,4%, a 4.685 milioni di euro. Le esportazioni cresceranno del 4,7% a 3.545 milioni. Anche il consumo italiano tornerà di segno positivo, registrando un incremento del 3,3% a 2.115 milioni di euro, dando nuovo impulso alle consegne dei costruttori italiani attese in aumento del 3,4% a 1.140 milioni di euro. Cresceranno anche le importazioni (+3,3%), ma rimarrà stabile la quota import su consumo. Salirà ulteriormente il rapporto export su produzione al 75,7%.
Numeri positivi, ma non bisogna cantare troppo presto vittoria. “II sistema Italia, ancora troppo statico e ingessato, rischia di compromettere ulteriormente l’industria manifatturiera del Paese che, dal 2008, ha praticamente smesso di investire in macchinari di produzione”, ha affermato Luigi Galdabini, Presidente Ucimu, in apertura dei lavori. “Abbiamo accolto con favore l’entrata in vigore della Nuova Legge Sabatini che, in questi primi tre mesi effettivi di operatività, ha dato impulso ai consumi italiani di macchine che restano però ancora deboli. Allo stesso modo non possiamo che essere favorevoli all’attuazione del provvedimento, inserito nel decreto legge 91 pubblicato la scorsa settimana in Gazzetta Ufficiale, che permette il credito di imposta pari al 15% dell’ammontare degli investimenti in macchinari, effettuati dalle imprese, consegnati entro il 30 giugno 2015”. “Si tratta di due strumenti utili per facilitare la ripresa dei consumi, ma purtroppo insufficienti a sostenere il necessario processo di rinnovamento dei sistemi di produzione di cui ha forte bisogno l’industria italiana”.
“Per questa ragione – ha concluso Galdabini – sollecitiamo l’intervento delle autorità di governo, perché lavorino all’attuazione di una misura volta a stimolare il processo di rinnovamento del parco macchine installato nelle fabbriche italiane, in modo che i sistemi di produzione possano rispondere alle nuove esigenze di produttività, risparmio energetico e rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro che l’Europa oggi impone”.