In occasione del bando che la regione Abruzzo ha recentemente emanato per i progetti di ricerca e sviluppo sperimentale in ambito meccatronica, molte le nuove adesioni al Polo Innovazione Automotive, l’associazione abruzzese che raccoglie piccole, medie e grandi aziende del settore con l’obiettivo di incrementare la produttività delle realtà e la competitività della Regione con il resto del Paese e dell’Europa intera. A parlarci del progetto è Raffaele Trivilino, il direttore del Polo.



Come evolve la strategia del Polo Innovazione Automotive?

La prima definizione che mi viene in mente rimane che il Polo sia un‘facilitatore’ tra aziende che condividono un percorso comune per la ricerca e l’innovazione. Il Polo Automotive – che è uno dei Poli di Innovazione istituiti dalla Regione Abruzzo per favorire il rafforzamento dell’intero sistema dell’innovazione regionale – è quindi una rete di operatori indipendenti e innovatori – grande industria, piccole e medie imprese, università e centri di ricerca – che operano nel comparto dell’automotive e della meccatronica. Ci piace dire che siamo in Abruzzo, ma guardiamo in tutto il mondo, anche perché tra i nostri aderenti non ci sono soltanto aziende abruzzesi. Rispetto al “cosa fa il Polo”, prevalentemente la nostra mission è incoraggiare le interazioni tra i soggetti economici e le istituzioni per contribuire allo sviluppo della ricerca-innovazione, nuove tecnologie, disseminazione della conoscenza, messa in rete e diffusione delle informazioni.



Il settore Automotive, d’altra parte, è estremamente strategico per l’Europa, l’Italia e l’Abruzzo.

Esattamente, l’industria automobilistica è un settore chiave per l’economia europea, che offre oltre 12 milioni di posti di lavoro e risulta essenziale per il sistema produttivo. In Italia le imprese sono 2.700, con circa un milione di addetti. In Abruzzo, la filiera Automotive è costituita da un gruppo di imprese globalizzate, sia GI che PMI, operanti nel comparto dell’Automotive e della meccanica che comprende, oltre ai produttori di veicoli, la componentistica e l’engineering. In termini economici, il sistema delle imprese automotive occupa circa 30.000 addetti, di cui 25.000 in provincia di Chieti. Il fatturato è di 7 miliardi di euro e rappresenta oltre il 50% dell’export della Regione Abruzzo, oltre al 15% del Pil Industria. Oggi l’Automotive rappresenta il‘motore’ di sviluppo e di ricerca nell’economia regionale.



Quali sono i principali problemi legati all’Automotive?

Mentre il mercato europeo è maturo, i mercati asiatici e americani sono in rapida crescita, per cui cambiano i flussi del commercio e la catena di valore del settore automobilistico. Nel settore Automotive europeo e italiano, l’intensa pressione competitiva sta crescendo ulteriormente e le imprese dell’UE sono costantemente messe alla prova sul mercato. Resiste solo chi è competitivo, dal punto di vista qualitativo, rispetto ai produttori extraeuropei.

Quali possono essere, a questo proposito, le armi vincenti?

L’incremento sostanziale delle conoscenze/competenze e la Smart Specialization. La scommessa sulle conoscenze è la strada maestra, perché la ricerca di base genera quella applicata; dobbiamo incrementare le competenze del sistema territoriale nel suo complesso. Il fatto nuovo di questi anni è la centralità della conoscenza non solo per lo sviluppo, ma anche per la capacità di sopravvivenza del sistema delle imprese. Un ruolo insostituibile è svolto da Ricerca e sviluppo sperimentale, che devono diventare il nostro pane quotidiano. Per l’Automotive regionale determinante è specializzarsi nei veicoli commerciali e professionali (due/quattro, trasporto persone e merci), per realizzare un sistema di trasporto merci – prevalentemente orientato all’ultimo miglio – intelligente, integrato ed ecologico, capace di rafforzare e consolidare la filiera, per migliorare la competitività e favorire il radicamento delle grandi imprese.

Un “modello”, quello del Polo Automotive, che ha già portato a quali risultati?

Con il Polo di Innovazione abbiamo messo insieme oltre 70 soggetti, tra cui Fca, Honda, Denso, Bonfiglioli, Isringhausen, Tecnomatic e IMM Hydraulics; quasi la metà ha partecipato a 8 progetti di ricerca sull’Avviso POR FESR Abruzzo con la costante presenza dell’Università dell’Aquila. Abbiamo inoltre partecipato ad altri 4 progetti in ambito nazionale e 4 a livello comunitario. Inoltre, abbiamo attivato oltre 20 progetti di trasferimento tecnologico, di breve durata, con risultati concreti e immediati, che coinvolgono aziende partner che chiedono ausilio di nuove tecnologie e metodologie per ammodernare processi o prodotti.Siamo anche partner del Cluster nazionale “Trasporti Italia 2020” e tra i promotori di un Istituto Tecnico Superiore (ITS) specializzato nella Meccanica/Automotive.

 

E i progetti futuri?

Recentemente al Polo hanno aderito nuove aziende; si tratta di grandi gruppi industriali e piccole imprese fortemente orientate alla ricerca e all’innovazione. Con loro, e con gli altri soci, abbiamo risposto con entusiasmo e grande partecipazione al Bando recentemente pubblicato dalla Regione Abruzzo sui progetti di ricerca e sviluppo sperimentale e ad altri avvisi regionali. Questi progetti, insieme ad altre attività in cantiere, rappresenteranno il futuro del Polo Automotive e dei suoi associati, che come avvenuto nel passato sarà sempre più orientato alla crescita delle competenze e conoscenze in ottica della smart specialization.

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