L’Artigiano in fiera compie, con l’edizione 2015, i suoi primi vent’anni. Una manifestazione antica ma quanto mai attuale, densa della storia di artisti a tutto tondo , campione del mondo di cui tutti noi facciamo parte.

Tra gli stand, letteralmente circondati dalla ressa dei visitatori, incontriamo Anna Quartarone leader di Terre Siciliae, una start-up che ha fatto il suo ingresso nel settore enogastronomico siciliano solo 18 mesi fa .



L’azienda nasce dalla sinergia di tre giovanissimi neo-laureati decisi a rimanere nella propria terra, consci delle risorse che cela, e di una imprenditrice esperta, che si è unita a loro nella commercializzazione di prodotti siciliani di alta qualità, che nascono ogni volta da merce di stagione coltivati in terreno lavico. La ditta sta cominciando ad esportare e, nonostante la sua giovane età, vanta la seconda partecipazione in fiera.



Mentre serve cannoli di ricotta di bufala Anna racconta “Per dei giovani come i nostri un lavoro così significa realizzarsi, significa valorizzare il proprio territorio e portare il bello che noi abbiamo e molto spesso non viene a galla perché le numerosissime micro aziende non hanno la struttura e la mentalità adatte, nonostante la spiccata abilità nel portare a compimento il prodotto”

L’idea è nata da una amicizia tra Anna e uno dei ragazzi, dall’ unione delle loro esperienze e dei loro interessi. “Ci siamo resi conto che l’una senza l’altro non andava da nessuna parte” ammette  la donna. E aggiunge “E’ un’esperienza bellissima. Invito tutti ad unirsi in questo cambio generazionale di esperienza ed energia”, spiegando come l’unione tra la nuova tecnologia e la tradizione sia la chiave per il successo.



A scoprire queste realtà sono in molti, folle di persone si accalcano tra i corridoi alla ricerca del regalo perfetto o del ricordino che testimoni la rinnovata partecipazione all’ evento. Moltissimi i curiosi, pochi i “nuovi”, numerosi gli habituè.

Un uomo si aggira disperato tra i padiglioni dedicati ai manufatti francesi. La moglie aveva visto il giorno prima un profumo che le era piaciuto moltissimo e lui era deciso a sorprenderla e a regalarglielo per Natale, avesse impiegato tutto il pomeriggio a trovare lo stand giusto. “E’ una tradizione” ci spiega Paolo. La moglie è straniera, viene dalle Filippine, e a loro L’artigiano in fiera piace perché ci vanno, come a fondere le loro culture, fin da quando erano fidanzati.

Potrebbero rivedersi in Chiara e Dante, due coraggiosi fidanzati piombati al salone fieristico con una mission coraggiosa: arredare tutto il loro appartamento lì alla fiera. In una sola settimana. Sono un po’ scettici a raccontare la loro storia ma poi cedono. “Prima di conoscere Chiara odiavo questo posto”. Troppa gente, troppa confusione…ma poi lei mi ha insegnato a vederla con occhi diversi e così è diventato il nostro posto”. Da qui la decisione di arredarvi tutto il loro nuovo nido d’amore che in soli sette giorni dovrà passare da “quattro mura spoglie” a casa fatta e finita. I due si fermano ad uno stand di Ceramiche, le “ceramiche branca”, che per il Natale ha studiato, oltre alla “classica” produzione, una collezione di angeli tutti al femminile chiamati “Le angeliche”. 

Agostino Branca, il proprietario dell’azienda pugliese, spiega come l’idea sia nata come omaggio alla imponente presenza femminile del suo laboratorio: sette collaboratrici che accompagnano Agostino – l’unico uomo – da ben 20 anni. La produzione avviene interamente a mano nel laboratorio di Tricase, in provincia di Lecce.

(Vicky Bonarelli)