Ci sono persone che hanno fatto parlare imprese,prodotti,organizzazioni. Hanno connesso la società tramite l’uso professionale di strumenti di comunicazione. Hanno rotto e superato il silenzio che, in modo negativo, avvolgeva l’attività di business. Una di queste è Nicoletta Cerana che ora si dedica a rompere il silenzio attorno al tumore ovarico tramite lo sviluppo dell’attività di Acto(Alleanza contro il tumore ovarico). E’ presidente dell’associazione che ha fatto del claim “il silenzio non è d’oro” il suo imperativo categorico di comunicazione. E’ una donna che mette a disposizione la sua professionalità prestata a combattere una malattia silente che deve essere diagnosticata in tempi utili. I dati lo confermano inesorabilmente: 8 donne su 10 non hanno mai parlato con nessuno di tumore dell’ovaio, l’87% delle donne non ha mai parlato di questo tumore con il proprio medico, solo il 9% delle donne ne ha parlato con un ginecologo ed il 70% non conosce le sue manifestazioni e gli esami che dovrebbe fare. Silenzio! Rompere il silenzio è vita. Se si scopre allo stadio 1 si sopravvive, se si scopre allo stadio IV il 25% delle donne sopravvive per 5 anni. E’ una considerazione che ci interpella drammaticamente.



Nicoletta ha un importante passato di manager della comunicazione (ceo della sede italiana di una multinazionale Usa), si è giocata una svolta della sua vita orientandosi al management di imprese sociali non profit fino ad approdare ad Acto. E’ una bella signora che mi riceve in una bella casa della borghesia milanese; con un cane che ti porta una piccola bambola di benvenuto quando entri. In un primo momento potrebbe sembrare un po’ asettica, poco empatica rispetto alla gravità della patologia che le donne mettono nelle sue mani. Ma in seguito capisci che questa è la sua forza: trasformare la professionalità e le tecniche applicate ad Acto in gioia per le donne ammalate, in passi avanti del sistema sanitario per diagnosticare sempre più velocemente questa drammatica malattia(coinvolgendo le case farmaceutiche, rompendo il silenzio tramite la creazione di filiali di Acto a Bari, Roma, Napoli).



In sintesi fare alleanza e far accadere le cose. Forse non ha la sensibilità completa della persona malata, ma ha la determinazione di aumentare la percentuale di donne che si accorgono in tempo di questa malattia. Per fare questo bisogna fare un rumore armonioso in modo mirato e rompere il silenzio. Nicoletta Cerana è soddisfatta quando capisce che ha dato energia a chi vorrebbe abbandonarsi alla rassegnazione; studia i modi per far riconoscere i primi sintomi della malattia usando face book, twitter, aggiornando il sito di Acto. Tutto questo per le 36.000 donne che in Italia soffrono di questa patologia, per combattere l’8^ causa di morte per tumore femminile, per evitare 5.000 nuovi casi all’anno..Crea comunità; le pazienti si fidano, vicendevolmente partecipano alla realizzazione di progetti di cui il più importante è “rompere il silenzio”. Nicoletta è “una donna del bene” che si gratifica nel mettere a disposizione la sua esperienza e professionalità per creare risultati di guarigione, di gioia di vivere. Sembra un ossimoro, ma è invece un modo efficace per fare il bene e questo cammeo su Nicoletta Cerana cerca di dare una mano.

Leggi anche

Premio Women Value Company Intesa Sanpaolo 2024/ A Firenze premiazione delle 30 imprese del Centro Italia