“Il rumore di una tessitura ti fa socchiudere gli occhi e sorridere, come quando si corre mentre nevica. Il rumore della tessitura non si ferma mai, ed è il canto più antico della nostra città”. Edoardo Nesi, in “Storia della mia gente”, descrive in questi termini l’intreccio di fili di ordito che ha reso celebre la sua Prato. Lo stretto legame tra la provincia toscana e la produzione tessile, che lo scrittore narra nel suo best seller, risale addirittura al XII secolo ed ha dato vita, nella seconda metà del Novecento, a uno dei presidi storici del made in Italy.
Qui, nell’omonimo distretto industriale messo a dura prova dalla crisi economica, migliaia di aziende continuano a considerare la qualità la chiave di volta del loro successo. È il caso del maglificio Angorelle, una micro impresa a gestione familiare fondata, nel 1988, da Massimo e Roberto Dondini. I due fratelli, dopo aver maturato una lunga e significativa esperienza nel settore, decidono quasi trent’anni fa di mettersi in proprio. Così, insieme alle rispettive mogli, avviano una nuova attività imprenditoriale dedita alla realizzazione di capi di abbigliamento in cashmere: poncho, maglioni, stole esportati in Italia e nel mondo.
“La passione per il settore – racconta Massimo Dondini – ci è stata trasmessa da nostro padre, che operava nel campo della filatura. Noi – prosegue – ci occupiamo, invece, della fase successiva: acquistiamo il filato in rocche ed eseguiamo tutti i passaggi di lavorazione fino al prodotto finale”.
A quasi trent’anni dalla sua apertura, il maglificio Angorelle ha incrementato la sua capacità produttiva. Una circostanza che ha indotto la famiglia ad assumere tre dipendenti, di avvalersi di un collaboratore esterno esperto in programmazione e di ammodernare gli impianti. “Nel 2000 – spiega l’artigiano – abbiamo acquistato dei telai di ultimissima tecnologia. Disponiamo di macchine da maglieria rettilinee elettroniche nelle finezze da 3 a 16, da confezione e stireria”.
L’ammodernamento dell’azienda ha favorito la nascita di un nuovo brand, Dalle Piane cashmere, una linea uomo-donna-bambino apprezzata per la cura dei particolari. “I nostri punti di forza (la qualità della materia prima, la coloritura e la tonalità) ci permettono di contrastare con successo la concorrenza di competitor capaci di produrre a basso costo. A differenza loro, vantiamo una forte esperienza nella selezione dei filati e siamo capaci di intercettare stili e tendenze”. Conoscenze che hanno permesso all’azienda di ottenere, da Unioncamere, la certificazione per la tracciabilità della filiera tessile.
La sfida è adesso quella di ampliare ulteriormente i propri mercati. “Per superare la difficile congiuntura, abbiamo bisogno di individuare nuove nicchie. Cambia il mondo, cambiamo anche noi: mentre in passato chiedevamo l’aiuto di rappresentati italiani ed esteri, oggi vorremmo aprire boutique nei Paesi emergenti. Ma aziende piccole, come la nostra, faticano a investire a causa delle scarse facilitazioni per l’accesso al credito”.
Per questa ragione, dopo i successi conseguiti nella più importante mostra internazionale dedicata all’artigianato, L’Artigiano in Fiera, l’azienda si appresta a raggiungere, grazie al web, il mercato globale. Grazie ad Artimondo, lo shop on line della rassegna di Fiera Milano, la famiglia Dondini potrà raggiungere milioni di persone continuando a operare in un distretto targato made in Italy.