«Quando sei cosciente del tuo valore perché l’hai creato con il tuo lavoro, il mercato ti capisce, ti segue, ti premia. Meglio se superi le frammentazioni e ti presenti in squadra, non solo degli “io” ma un “noi”». Il Salone del Mobile 2015 ha appena chiuso i battenti e Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, non nasconde la sua soddisfazione. I visitatori della 54esima edizione della manifestazione milanese sono stati 310.840 confermando l’andamento dell’edizione 2013, anno in cui si sono svolte le biennali dedicate alla luce e all’ufficio. Nelle due giornate di apertura al pubblico, sabato e domenica, gli ingressi sono stati 30.881. Con una presenza del 69% di operatori esteri di alto profilo e con forte capacità di spesa, il Salone del Mobile ha confermato una forte vocazione globale. Attesa e confermato il ritorno di operatori. Cinesi e tedeschi ancora in testa ai mercati di attrazione il Salone 2015 ha registrato una significativa affluenza dal Medio Oriente e in particolare da Arabia Saudita, Libano ed Egitto. In crescita i visitatori da Usa, Gran Bretagna e India.
«È venuta tanta gente – sottolinea Snaidero – ma questa forse non è una notizia. Per me quest’anno i numeri non esprimono il contenuto di qualità che il salone ha concentrato e rimesso in circolo in questi cinque giorni. I miei colleghi espositori sono stati davvero bravi, ho riversato io a tanti i moltissimi complimenti che ho ricevuto: a dieci giorni dall’apertura dell’Expo sentivamo questa responsabilità, siamo convinti di aver offerto una buona anteprima della sostanza e dello stile di cui è capace il sistema-Paese» .



Sono stati anni di crisi, gli imprenditori hanno dovuto inserire una marcia diversa orientata sulla qualità…

Lo si vede anche dai fatturati che gli imprenditori hanno inserito una marcia diversa. Nel 2014 rispetto al 2013 l’export cresce continuamente, mentre il mercato interno rimane in difficoltà, anche se col bonus mobili abbiamo recuperato. Per vendere all’estero le imprese hanno dovuto organizzarsi diversamente. Hanno dovuto fare grandi passi e questo mi fa essere ottimista per il futuro.



I dati sulla produzione industriale continuano ad essere altalenanti…

Come carattere sono sempre ottimista, ma lo sono soprattutto dopo questa edizione del Salone: anche gli imprenditori hanno avuto risposte molto positive. In molti mi hanno detto di avere stilato ordini, più che gli altri anni.

Perché un imprenditori non dovrebbe varcare la frontiera, qui a pochi chilometri e spostare la sua attività in Canton Ticino?

Perché perderebbe anzitutto quel Made in Italy che ha contribuito a costruire e che gli fornisce sempre una quota importante del valore del suo prodotto. Io abito nel Friuli Venezia Giulia, potrei fare l’azienda in Austria o in Slovenia. Ma c’è un particolare che non consideriamo: il Made in Italy è qualcosa che nessun’altra nazione ha. Lo stesso mobile che facciamo in Italia, fatto altrove non avrebbe lo stesso appeal che ha fatto qui. L’altra sera ho visitato la preview della mostra di Leonardo, sono rimasto entusiasta: il Salone è partner della mostra. Come ho ricordato a tanti suoi colleghi stranieri noi siamo figli di Leonardo.



Le imprese hanno comunque bisogno di essere aiutate o quanto meno non penalizzate. A questo proposito il premier Renzi, all’inaugurazione del Salone ha mostrato disponibilità a rendere stabile il bonus mobili.

Le parole del presidente del Consiglio ci fanno ben sperare che sia così. E d’altra parte è una soluzione positiva per tutti perché l’incremento di spesa permette di accrescere anche il gettito fiscale…

 

Renzi da Washignton ha detto che l’Italia è una Bella Addormentata e va svegliata: dal suo punto di osservazione è così?

Con questo Salone noi abbiamo cercato di dare una sveglia. Molti mi hanno chiesto se il Salone è da considerarsi un aperitivo in vista dell’Expo. Io me lo auguro che sia così, anzi ne sono convinto perché l’Expo 2015 renderà l’immagine del nostro Paese ancora più alta rispetto a prima. Credo proprio che entrando qui al Salone l’impressione sia ben diversa, non pare di essere di fronte a una Bella Addormentata. Come ha detto Renzi, noi dell’arredo e design non siamo dei “fighetti”: lavoriamo duro e i risultati si vedono. Mi pongo sempre la stessa domanda: come mai tanti progettisti stranieri vengono a far realizzare i loro prodotti in Italia?

 

E che risposta si dà?

C’è una categoria di imprenditori che sa davvero come fare arredamento e sa fare cose uniche. La bellezza che creano non è astratta, nasce dalla capacità delle loro mani… Perché abbiamo realizzato il polo formativo di Lentate sul Seveso? Perché voglio che questa nostra storia non vada dispersa. Ho bisogno di giovani che portino avanti il nostro settori, che imparino dai nostri falegnami che hanno da insegnare tanto, non solo professionalmente. I nostri vecchi falegnami in Brianza, nel Friuli, nel pesarese e in altre zone, hanno creato questa eccellenza del Made in Italy, dalle loro mani. Per questo i progettisti stranieri vengono qua, perché sanno che siamo figli di Leonardo, sappiamo dare quel piccolo tocco che crea la bellezza dei nostri prodotti. 

 

(Silvia Becciu)