All’interno dell’Assemblea Generale Assolegno appena conclusasi a Verona presso l’Auditorium del Gruppo Banco Popolare, di certo le sorprese non sono venute meno. Il settore della bioedilizia e della green economy ha visto finalmente la nascita di un primo e importante mutuo specifico per le imprese costruttrici. Banco Popolare e FederlegnoArredo hanno infatti presentato “Muto Bioedilizia”, un nuovo prodotto di Mutuo Casa dedicato alle imprese costruttrici in bioedilizia che risultino in possesso della certificazione S.A.L.E.



Sistema Affidabilità Legno Edilizia, è questo il significato dell’acronimo e mostra tutta l’attenzione che FederlegnoArredo ha nei confronti della qualità dei processi produttivi: è una certificazione che nello specifico prova la rispondenza dei processi produttivi e dei prodotti realizzati a determinati criteri qualitativi, fissati da uno specifico protocollo di qualità che garantisca al contempo l’acquirente e l’eventuale banca finanziatrice. Un vero boom per il mercato bioedilizio perché per la prima volta sarà possibile ottenere agevolazioni nell’erogazione di credito se si sceglie una via qualitativa, come il protocollo S.A.L.E. certifica. Qualità e sostenibilità, sono queste le parole chiave per l’intera strategia edilizia di FederlegnoArredo; abbiamo raggiunto perciò il presidente di Assolegno, Emanuele Orsini, per spiegarci nel merito tutte le novità immediate di mercato del prossimo anno.



Il “Mutuo Bioedilizia” è una grande occasione di rilancio, come mai ci è voluto così tanto tempo prima di accordi con le banche in questo campo, nonostante la domanda sempre più in crescita nell’area bioedilizia? Questo importante accordo può essere un trampolino di lancio per altre future agevolazioni per chi sceglie la qualità?

Questo nuovo mutuo è un’occasione importantissima e innovativa: Banco Popolare di Verona ha preso questo impegno e ha puntato sulle case in legno, sdoganando finalmente tutta la qualità e la convenienza di questo settore. Un buon tasso con ottime garanzie, siamo riusciti a far capire insomma che il mondo delle costruzioni in legno è importante: da mille anni ci sono costruzioni in legno, ma solo ora abbiamo finalmente la possibilità di investire con costanza e produttività in questo campo. Come visto nell’ultimo tragico terremoto in Emilia, le costruzioni che hanno avuto meno problemi sono proprio quelle su legno, ma non basta, devono essere anche di una qualità sicura e per questo va certificata. Noi vogliamo essere per primi quelli che controllano e per questo abbiamo ideato il nostro protocollo, come in altri settori già fanno, ad esempio in quello del cemento. Sono contento anche perché oltre a Banco Popolare, anche con Unicredit e Banca Intesa stiamo formulando dei mutui simili a questo: finalmente il sistema bancario risponde presente, è molto positivo.



Ci spieghi meglio le novità presentate nel campo dell’edilizia scolastica.

A tre anni dal terremoto in Emilia, il 40% dei poli scolastici ricostruiti in quella regione sono di legno. Domani a Modena in Piazza Roma presenteremo l’installazione di due moduli in legno che riflettono la situazione scolastica dal punto di vista odierno e del passato: il modello “Aula Ko” è fatiscente e rappresenta purtroppo la maggioranza, ancora oggi, degli istituti scolastici in Italia, fermi in pratica agli anni ’70; la seconda è la sua nemesi, l'”Aula OK” che invece rappresenta la qualità e l’immagine che da oggi e verso il futuro deve dare la scuola. Non possiamo pensare di crescere se non investiamo nel futuro, ma futuro significa figli, famiglia e per l’appunto scuola. Questo nuovo modulo rientra nel progetto “La mia scuola è” e ha ottenuto il patrocinio della Presidenza della Repubblica e del Governo, molto attenti ad ogni sviluppo positivo nel campo scolastico. Inizieremo appunto da domani un tour in tutta l’Italia per presentare appunto queste nuove scuole sicure in legno, anche grazie all’apporto della rete di Cittadinanzattiva: la speranza è quella di coinvolgere il più possibile assessorati e presidi perché vedano da cosa si può concretamente ripartire per un mondo della scuola migliore.

 

Rispetto al tema della fiscalità verde invece, nel vostro campo in Italia qualcosa si sta smuovendo? Come secondo lei andrebbe affrontato l’argomento per l’immediato futuro?

Di recente abbiamo parlato di questo importante argomento direttamente con il Governo: ho visto da parte loro un’attenzione e una serietà che mi ha colpito, per una volta abbiamo un governo che mi sembra capace di capire quello che sta succedendo. In sostanza, l’Italia non deve avere vincoli più forti con gli altri paesi europei, le nostre aziende altrimenti ci perderebbero troppo nel commercio, e questo è male. Finalmente anche qui da noi iniziamo ad investire sulla green economy, in ritardo rispetto all’Europa e alla Francia che è già molto sul pezzo: rimane comunque positivo questo decisivo passo avanti italiano. Certo, ci scontriamo con il Mef e con la mancanza di finanze, però vedo degli aspetti positivi. Ad esempio, osservando come uno degli interessi principali del Governo sia il tentativo di sganciarsi dalla burocrazia, fa sperare per il meglio. Di lavoro ce ne vuole molto ma siamo sulla strada giusta, quantomeno dei problemi legati al mondo dell’edilizia sostenibile e di qualità se ne sta parlando e non era scontato fino a qualche tempo fa.

(Niccolò Magnani)