Caro direttore,

Mi chiamo Andrea Visconti, ho 27 anni e sono il ceo e co-fondatore di Sinba, un sistema di pagamento che serve per pagare nei negozi senza fare coda in cassa. Recentemente ho partecipato alla trasmissione Shark Tank, dedicata alle start-up, e sono riuscito a convincere i giudici a investire 250.000 euro sulla nostra società. Dopo questa esperienza le scrivo per condividere con i suoi lettori cosa vuol dire per noi fare impresa e perché è un bene che Italia 1 investa sulle giovani aziende italiane.



Siamo ancora all’inizio del nostro cammino e Shark Tank per noi è stato un buon trampolino di lancio. Un modo per condividere con gli italiani chi siamo e perché abbiamo mollato tutto per inseguire il nostro sogno. Fare impresa per noi è innanzitutto inseguire questo sogno, anzi, se andiamo all’etimologia della parola, è inseguire il nostro desiderio. Il desiderio infatti è un “movimento grande della volontà verso qualche cosa che ci manca”.



Nella partecipazione di nozze del nostro matrimonio, mia moglie Francesca e io abbiamo scelto una frase di papa Giovanni II che spiega proprio questa cosa: “La vita è il compimento di un sogno di giovinezza. Giovani, abbiate ciascuno il vostro sogno da portare a meravigliosa realtà”. Io credo che per fare impresa serva avere un sogno da voler portare a meravigliosa realtà, avendo il coraggio di inseguirlo con passione.

Da bambino sognavo di diventare un inventore, perché volevo inventare soluzioni che migliorassero la vita delle persone a cui volevo bene. Crescendo ho capito che la cosa che più si avvicinava al mestiere dell’inventore era quello dell’imprenditore, e il movimento grande della mia volontà verso qualcosa che mi manca è rimasto lo stesso.



Fare impresa è anche fatica e sacrificio. A volte tendiamo ad assegnare a queste due parole un senso negativo. In realtà, il loro significato è estremamente positivo. La fatica è data dallo sforzo di operare, ma se l’opera è buona la fatica è giustificata. Il sacrificio invece deriva dal latino “sacrum facere”, rendere sacro, e anche qui sacrificare i fiori freschi per comporne un mazzo da regalare alla donna amata è giustificato, ed è bellissimo.

Negli ultimi due anni abbiamo fatto tanti sacrifici, e tanti li abbiamo chiesti alle nostre famiglie. Abbiamo sacrificato qualche ora di sonno e di divertimento e abbiamo sacrificato posti di lavoro sicuri a stipendio fisso, togliendoci un po’ di sicurezza e di benessere, ma sempre in nome di un desiderio più grande: trovare la nostra strada ed essere felici del nostro lavoro e della nostra vita.

Infine, per noi fare impresa è gioia e fortuna. La fortuna più grande che abbiamo è poter andare a letto la sera soddisfatti e sereni della giornata e svegliarci la mattina felici e con la voglia di costruire qualcosa di grande e di bello. Perché questo sia possibile, bisogna amare ciò che si fa e fare il proprio lavoro con amore e attenzione.

Credo quindi che sia stato un bene che Italia 1 abbia dato spazio alle giovani imprese. Da un lato, perché ha offerto loro visibilità e ha diffuso un po’ di cultura imprenditoriale tra gli italiani. Dall’altro, perché ha offerto a persone come noi l’opportunità di inseguire i propri sogni.

Mi lasci in conclusione ringraziarla per le belle parole spese per descrivere l’inizio del cammino di Sinba. Noi continuiamo a inseguire il nostro sogno con la speranza sempre più convinta che piano piano si trasformi in meravigliosa realtà.