Si cresce. Finalmente pagano gli sforzi di un settore di eccellenza italiana che ha saputo trattare la crisi dal “lato giusto” ovvero senza piagnistei e con un enorme lavoro di adattamento e innovazione. In questo, la crisi dalle proporzioni più devastanti della storia moderna sta diventando una grande occasione di rilancio e non solo per il settore del legno-arredo di difficile ma anche grande occasione. Al bando le banalità del caso, realmente una crisi di tali proporzioni poteva stendere un mercato industriale e imprenditoriale come quello italiano, già non propriamente aiutato dal punto di vista fiscale e con competitors internazionali dalle possibilità infinitamente maggiori alle nostre. Eppur si cresce. Riavvolgiamo con ordine, partendo dai fatti: il Centro Studi FederlegnoArredo ha rilevato e diffuso i dati semestrali di questo 2015 con anche le previsioni per i prossimi 6 mesi dell’intero settore legno-arredo. Utilizzando un campione di ben 600 aziende associate per prima cosa sono stati analizzati questi primi sei mesi del 2015 per verificare a che punto fosse la “ripartenza” del settore. Si è dunque scoperto per prima cosa che le aspettative di vendita non solo sono molto buone ma crescono sia per il mercato estero che per quello, questo più incredibile, interno. Le aziende di Fla mostrano gli interscambi soprattutto con USA, Medio Oriente, Cina e Centro America, confermando già il trend positivo visto nel 2014 con una crescita netta aumentata in quest’anno del 2,9% grazie alle vendite in Cina (+28,9%), UK (+10,4%) e Arabia Saudita (+14,4%). Altro che ripresa, qui si parla di marce ben ingranate verso l’estero che stanno lentamente trascinando verso l’alto anche il mercato italiano, negli ultimi anni più bloccato di uno scoglio nel mare. Il tasso di sviluppo verso l’estero cresce del 6,9% mentre quello interno del 3,8%, per la prima volta dall’inizio della crisi un dato confortante.



Fin qui tutto normale, nel senso di un Centro di studi importante che riporta i dati delle esportazioni e del mercato interno mettendo a conoscenza il valore delle aziende di un tal settore, in questo il caso il legno-arredo di una delle filiere più importanti di Europa. Ma una crescita delle vendite se non è poi supportata a livello societario da un progetto serio sull’investimento nella forza lavoro e nella formazione, le buone cifre delle vendite rischiano di rimanere un bellissimo quanto inutile fuoco di paglia. Ed è qui lo scarto in questo particolare questionario che le 600 aziende di FederlegnoArredo si sono viste recapitare e da cui sono stati poi tratti tutti questi dati: le previsioni delle vendite nel 2015 sono di fatto alla base delle indicazioni fornite dalle stesse imprese su nuovi investimenti lavorativi previsti nel 2015. Ben il 37% delle imprese a metà anno annuncia di voler ancora introdurre nuove risorse in azienda entro dicembre: una dato che va sottolineato con penna rossa e blu perché riflette un’inedito incredibile rispetto solo a qualche mese fa, e trasmette molto più significato della situazione odierna rispetto a tanti e vari discorsi. Un’azienda, un settore, crescono solo se nello stesso tempo si scommette sul futuro prossimo, insegnando lavoro e trovando il giusto mix tra esperienza e giovani forze fresche più attive anche nel campo dell’innovazione. Ma questo dato trasmette anche una tranquillità maggiore che evidentemente queste aziende sentono di avere, e che giustamente pensano subito di trasformare in forza effettiva per ripartire nella maniera più veloce e intelligente. Di queste aziende che intendono ancora investire, ben il 66%, dimostrano i dati, intende inserire nuovo personale in aggiunta all’organico già esistente, mentre solo il 14% dichiara di trattarsi di una sostituzione, il restante 20% lascia invece aperta l’opzione tra le due scelte. Se guardiamo al totale vediamo come la proiezione di questi dati di inserimento su tutte le imprese associate determinerebbe un numero di nuove assunzioni pari al 2,5% degli addetti attuali, al lordo di eventuali dimissioni o riduzioni nel settore: numeri ancora bassi ma decisamente in positivo rispetto al periodo.



È poi interessante scorgere quali figure sono ricercate: molti commerciali individuati (oltre il 50%) e anche tecnici, legati essenzialmente al design e alla ricerca e sviluppo (il 30%). Il 32% delle aziende richiede export manager a supporto delle strategie di internazionalizzazione e il 22% figure commerciali per l’Italia, destinate al presidio della rete e dei punti vendita, mentre il restante 29% ricerca personale per ufficio tecnico e R&S. Udite, udite il dato per le risorse di produzione: c’è un 46% di richieste in questo specifico settore, davvero importante pensando alla situazione in giro per l’Italia. Alzando la struttura dal semplice lavoratore all’intera azienda si scopre che anche qui le sorprese positive non mancano: nel settore Arredo ad esempio, è registrato dopo 6 anni di risultati negativi finalmente un saldo positivo anche se piccolo tra imprese che aprono e quelle che cessano l’attività in questo secondo trimestre 2015 (+0,19%). Anche da questo si capisce il senso di ripartenza generale che le aziende di FederlegnoArredo comunicano alla base e questo non accadeva in maniera così imponente e sotto tanti punti di vista da parecchio tempo. Fla, in maniera molto soddisfatta per questi dati e per le prospettive di crescita inevitabili nei prossimi mesi, ci tiene a sottolineare in un comunicato che «il campione rispondente è costituito da aziende medie e medio-grandi che tipicamente anticipano le tendenze del settore nei momenti di ripresa». Sono proprio quelle imprese infatti che forniscono le indicazioni sui maggiori inserimenti e che fungono sia come leva che come esempio per le aziende artigianali minori che potranno seguirne il solco iniziato.
E se si parla di inserimento del lavoro non si può nascondere come Federlegno punti moltissimo su quanto precede questo inserimento, ovvero sulla formazione: un buon inserimento lavorativo diviene efficace e permette una lunga permanenza in quell’azienda se alle spalle c’è un’adeguata formazione, oltre alla libertà del singolo lavoratore di scommettere su di sé e su quel progetto, trovando la corrispondenza dell’azienda con la medesima intenzione progettuale. Per questo motivo decisiva risulta in questi ultimi due anni l’esperienza del Polo Formativo del Legno-Arredo, con la nascita del primo ITS di FederlegnoArredo a Lentate sul Seveso che ha proprio come obiettivo dichiarato quello di offrire da un lato nuove opportunità occupazionali ai giovani imparano un mestiere in ogni suo aspetto, dal lato commerciale e da quello tecnico, ma dall’altro le stesse aziende usufruiscono di nuove forze fresche già pronte per essere inserite con pochissimo tempo di adattamento e grande spazio per innovazione, crescita e futuro. Tutto quanto verrà messo al centro della presenza al Meeting di Rimini 2015 (Pad. C1, dal 20 al 26 agosto) di FederlegnoArredo: tema lavoro, Polo Formativo, scenari internazionali e nazionali futuri e sfida nella crisi. Un ricchissimo panorama sfociante anche in una mostra che Fla presenta proprio al Meeting dal titolo “Benvenuti a casa nostra”: un invito, un’occasione e una possibilità, tutto questo dovrebbe sempre essere il mondo del lavoro. Ma nulla è perduto, riavvolgendo il nastro: si cresce.

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