Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, è stato uno dei pochssimi cognomi citati ieri da Matteo Renzi nel suo speech all’auditorum del Meeting. Il premier era impegnato in una lunga riflessione geopolitica e stava spiegando perché la collocazione dell’Italia, fra Stati Uniti ed Europa, non porterà mai “contro” realtà come la Russia. Ha incrociato gli occhi con Snaidero, con cui si era visto mezz’ora prima allo stand Federlegno e ha avuto un’accelerazione. Quel suo “ecco, come sa benissimo il mio amico Snaidero”, ha consentito al premier di dare concretezza ad una sottolineatura sulla globalizzazione come “fonte strutturale di opportunità” in un mondo in cui tutti i muri sono diventati obsoleti.



“Con Renzi e con il suo staff a Palazzo Chigi ci si sente spesso – conferma Snaidero al Sussidiario.net -, lui ha una vera passione per il Salone del Mobile. Poco tempo fa gli ho mandato una mail in cui gli segnalavo che il nostro export sta tirando ovunque rispetto al 2014: dagli Usa all’Arabia Saudita, dalla Gran Bretagna alla Cina. In Russia, invece, abbiamo perso il 40%. E sto parlando di un paese nel quale fra un paio di mesi il Salone riporterà Worldwide. Così come nell’autunno 2016 il Salone debutterà a Shanghai, realizzando un progetto a cui lavoriamo da molti anni. Gli avevo scritto che noi imprenditori stiamo facendo il possibile: in Russia stiamo tenendo duro perché non c’è alternativa, se accenniamo a ritirarci non ritroveremo più quegli spazi quando le sanzioni saranno tolte. Ecco, quando Renzi mi ha guardato e mi ha citato, ha voluto dire: lo so che è un grosso problema e che la situazione è complicata, ma il governo si sta dando da fare. Il governo sa anche che siamo già stati in missione a Teheran e che fra le macro-aree della nostra strategia di lungo periodo è inclusa anche l’Africa, di cui non a caso Renzi ha parlato a Rimini”.



Renzi è stato cinque minuti in visita al vostro stand…

Sì e c’è stato il tempo per dirci tutto quello che avevamo da dirci.

E cioè?    

Lui mi ha rassicurato che la proroga del bonus mobili è nel cantiere della legge di stabilità. L’ho ringraziato e ci ho tenuto a ricordargli che noi abbiamo un’idea specifica per un disegno evolutivo del bonus.

Un bonus non generalizzato?

Gli italiani più giovani stanno affrontando un’infinità di problemi: trovare un lavoro, un reddito sostenibile, un mutuo per acquistare la casa, opportunità di realizzazione delle proprie aspirazioni professionali. Perché non aiutarli ad arredare la loro casa quando si sposano? Il bonus mobili è una misura di politica industriale che ha testimoniato l’attenzione del governo per un’interfaccia cruciale dell’Azienda-Italia: l’offerta da parte di un settore portante per il Pil e l’occupazione e una domanda interna di consumo di beni durevoli che la crisi ha reso debole. Ma il mobile è qualcosa di più e non ci stanchiamo di dirlo: è un connettivo di umanità, fra casa e famiglia. Il bonus mobili non è solo uno strumento di stimolo economico, può essere un importante “drive” sociale: per i giovani, per le nuove famiglie. Questo ho detto a Renzi.



 

E Renzi cosa le ha risposto?

Che sa della nostra idea, che gli piace e ci vuole lavorare.

 

(Antonio Quaglio)  

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