Sequestro di 2,3 milioni di “pallet” con marchio contraffatto, 144 interventi nel comparto della fabbricazione e riparazione di imballaggi in legno, pallet e contenitori per trasporto; contestazione di una maggiore base imponibile pari a circa 22 milioni di euro e IVA evasa per circa 7 milioni di euro; individuazione di 27 soggetti completamente sconosciuti al fisco e di 34 lavoratori irregolari. Questi i numeri resi noti dal Comando Generale della Guardia di Finanza sulla attività di contrasto al traffico di bancali rubati nel periodo gennaio-settembre 2016. «I numeri raccolti grazie all’impegno del sottosegretario ai Trasporti, Simona Vicari, sono preoccupanti e confermano la necessità di proseguire senza esitazioni la lotta all’illegalità – sottolinea il presidente di Assoimballaggi, Ettore Durbiano – E ciò deve avvenire utilizzando strumenti investigativi ma, soprattutto, intervenendo con norme e leggi che consentano di contrastare efficacemente il fenomeno all’origine, come la “reverse charge” applicata ai pallet con lo scopo di ridurre i fenomeni di frode e evasione IVA evitando che l’acquirente porti in carico l’imposta che il cedente non provvede a versare all’erario».
La normativa ha dato una forte spinta ai produttori e riparatori italiani, che da anni applicano le regole con grande serietà, arginando il fenomeno delle società import- export organizzate nell’acquisto di ingenti quantitativi di pallet da Paesi intra-UE e rivenduti sul territorio italiano incamerandosi l’IVA senza poi versarla all’erario.



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