Imprenditrice sociale, bocconiana, due figli e “donna del bene “ che gestisce, come presidente, l’”impresa sociale” Spazio Aperto Servizi il cui valore della produzione è di 7,5 milioni di euro. Altri numeri qualificanti di questa onlus: 224 dipendenti a tempo indeterminato e 276 soci lavoratori, con un tasso di occupazione al femminile attorno all’85%; in totale i fruitori dei servizi di Spazio Aperto Servizi sono circa 4.100 e ad essi si sono erogate circa 10.000 ore di servizio (con circa 4.000 ore di supervisione).



Le attività si svolgono in varie aree e mercati: l’housing sociale, la residenzialità e la domiciliarità, i servizi per le famiglie, attività di coesione e integrazione sociale e attivazione di servizi di welfare aziendale. Tutto in crescita per mettere a reddito il senso di sussidiarietà indispensabile per il welfare. Ci sono passaggi importanti nella vita di Maria Grazia Campese come imprenditrice sociale: l’ascolto e l’incontro con Teresa Sarti Strada, presidente di Emergency che ci ha lasciato qualche anno fa; si direbbe un incontro significativo e folgorante da studentessa durante un corso sul non profit in Bocconi. Nasce la voglia di integrare dimensione valoriale e sviluppo professionale, intravedendo una concreta possibilità lavorativa in un settore che gradualmente diviene sempre più importante.



Altro passaggio importante è l’incontro con il presidente di un grande consorzio di cooperative sociali (oggi si direbbe di imprese sociali) che la coinvolge in prima battuta nella preparazione del bilancio sociale integrando l’esigenza di tecniche bilancistiche con il senso del finalismo sociale,uscendo dal falso ossimoro che essere azienda è contro il sociale. Una miscela di motivazione tecnica e solidale. Ma quali sono le parole chiave del dinamismo sociale della presidente Campese?

Solidarietà intesa come costruzione di legami solidi oltre il senso di attività di beneficenza, dimensione imprenditoriale vissuta per raggiungere il bene comune,potersi esprimere come imprenditrice dal volto umano(rispettando i fondamentali di equilibrio che consentono alle imprese sociali di “stare in piedi”); dare voce alla passione e per questo sviluppare l’esperienza di educatrice che aveva acquisito all’oratorio. Entra da una porta specialistica frequentando un corso di educatrice e lavorando per i ragazzi disabili; poi innesta la sue qualità di manager che integra competenze economiche e senso del bene sociale. La gioia di esprimersi come imprenditrice sociale non è scontata, ma il ruolo la rende contenta perché valorizza le technicalities tramite l’entusiasmo,l’appagamento professionale e la possibilità di essere protagonista della costruzione di welfare di comunità.



Ripensamenti? Maria Grazia si è fatta alcune domande quando la famiglia si è consolidata anche tramite la nascita di due figli (Giuseppe e Gianluigi) La risposta è stata: comunque andare avanti e valorizzare al meglio il vantaggio di essere donna che comprende la bontà, in modo integrato ,nei suoi aspetti sostanziali ed accessori ; la capacità di entrare in empatia con i diversi stakeholders considerando e valorizzando tutte le sfumature della relazione. Cerca di esprimere il suo fascino anche valorizzando la sua femminilità: cercare i vestiti giusti, non disdegnare i tacchi e truccarsi con eleganza equilibrata . Legge romanzi e saggistica; facendo la mamma di Gian Luigi ,l’ultimo figlio di tre mesi e mezzo sta rinunciando agli spettacoli teatrali che rappresentano una delle sue più grandi passioni. Alcuni affinamenti informativi di questo cammeo li ha fatti al telefono mentre allattava. Imprenditrice sociale e mamma a 360 gradi.