Si è svolto il 3 e 4 maggio 2016 a Teheran l’evento congiunto UCIMU/AMAFOND (Associazione Italiana dei Fornitori di Macchine, Prodotti e Servizi per la Fonderia), organizzato da ICE Agenzia (ufficio di Roma e Teheran) con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico. Sono state 21 le aziende italiane che hanno preso parte alle attività, di cui 13 associate UCIMU (BLM GROUP, CMS, COPROGET, FIDIA, GASPARINI, JOBS, MANDELLI SISTEMI, PIETRO CARNAGHI, PRODUTECH, PROMAU, RETTIFICATRICI GHIRINGHELLI, SIR, ZANI), 6 associate AMAFOND (EUROMAC, INDUCTION, ITALPRESSE INDUSTRIE, LAVIOSA, MAUS, PANGBORN EUROPE), oltre a VEOLIA WATER TECHNOLOGIES (per la parte macchine utensili) e a TURBOTECNICA (macchine per la fonderia). Istituzioni italiane e locali si sono confrontate di fronte a una platea di circa un centinaio di persone. I lavori sono stati introdotti da Gabriele Martignago – Direttore ICE Tehran, moderatore dell’incontro Tony Corradini di ICE Teheran. I relatori presenti all’evento erano Carmelo Ficarra – Segretario Economico Commerciale dell’Ambasciata Italiana in Iran, Mr. Shahen Markarian – Chairman of the iranian Die Casting Association, Pietro Starita – Chairman of AMAFOND, Mr. Abdul Hamid Ghadimi – General Secretary of the Iran Foundry Syndicate, Luca Pellegatta – Marketing Department UCIMU, Mr. Masoud Tajrishi – Board Member of Iran Industrial Equipment Manufacturers Association. Le aziende italiane hanno espresso moderata soddisfazione per gli incontri effettuati, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, molti dei quali con agenti/rappresentanti locali (non molte le aziende utilizzatrici presenti): quasi tutte le aziende italiane che hanno preso parte all’iniziativa si trovano in una fase di conoscenza/ricerca informazioni di mercato, per cui la selezione di un valido partner locale che sappia ben comprendere, presentare e promuovere la propria offerta rappresenta una fase estremamente importante. Da parte dell’Associazione è stato possibile effettuare 5 incontri, tra cui 2 agenti iraniani (FANAVARAN KIAN e MQP).
Si sono poi svolte due visite aziendali presso i colossi iraniani del settore automotive, ovvero (divisione fonderia e stampaggio a caldo) e (divisione stampaggio), entrambi attivi nell’area di Karaj (circa 50 km a ovest rispetto al centro di Teheran). Le sensazioni raccolte durante le due giornate di lavoro in Iran sono sicuramente positive: gli operatori incontrati hanno lasciato trasparire un clima di fiducia per il futuro economico di un Paese che negli ultimi anni ha vissuto momenti difficili e che ancora oggi soffre di forti limitazioni introdotte dalle sanzioni internazionali, quale ad esempio l’esclusione dai circuiti finanziari internazionali. Le sfide che l’economia iraniana si trova di fronte sono legate anche all’ammodernamento del suo sistema produttivo e del rilancio dell’imprenditoria privata nell’ambito di un sistema ancora troppo dominato dall’influenza dello Stato (oltre il 70% delle aziende sono a controllo pubblico), oltre che allo sviluppo di nuove infrastrutture, soprattutto legate al potenziamento dei trasporti.