Nel secondo trimestre del 2016, l’indice degli ordini di macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha registrato un calo del 6,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, determinato dal negativo andamento dei mercati esteri. L’indice degli ordini esteri ha segnato un arretramento del 10,5% rispetto al periodo aprile-giugno 2015, evidenziando la debolezza della domanda internazionale rilevata già dagli ultimi dati di export disponibili.
Infatti, anche secondo l’elaborazione UCIMU sui dati ISTAT relativa ai primi tre mesi del 2016 (ultima rilevazione disponibile), le esportazioni di macchine utensili italiane sono diminuite del 4,3%. A fronte dell’incremento delle vendite in Germania (+11,9%) e Stati Uniti (+13,6%), primi due paesi di destinazione del made in Italy di settore, si sono drasticamente ridimensionate le consegne in Cina (-20,1%) e Russia (-78%).
Prosegue invece il trend positivo degli ordinativi raccolti dai costruttori italiani sul mercato domestico risultati, nel periodo considerato, in crescita del 5%. L’analisi dei dati, condotta attraverso il sistema della media mobile, che rileva l’andamento degli ultimi quattro trimestri, permettendo così di smorzare l’effetto di stagionalità determinato dalla differente raccolta di ordini nei diversi trimestri, registra oggi un valore pari a 132,1 (base 2010=100). Il valore assoluto dell’indice resta dunque ben sopra il livello di riferimento fissato al 2010, a conferma del momento positivo che l’industria italiana costruttrice di macchine utensili sta attraversando.
Massimo Carboniero, neo presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE ha dichiarato: “sono numerose le ragioni per cui l’arretramento registrato dall’indice degli ordini del secondo trimestre dell’anno per noi costruttori non deve ritenersi assolutamente preoccupante”. “Anzitutto – ha affermato Massimo Carboniero – il risultato complessivo è frutto del negativo riscontro raccolto sui mercati esteri che stanno vivendo un periodo di incertezza. Basti pensare alla Cina, che ha rallentato notevolmente il suo ritmo di crescita, ma anche alla Russia, ove le vendite di macchine utensili provenienti dai mercati europei risultano fortemente penalizzate dalle restrizioni imposte dall’Unione Europea a tutto vantaggio dei concorrenti asiatici”. “Inoltre – ha aggiunto il presidente di UCIMU – occorre considerare che gli ordinativi raccolti oltreconfine, sì rallentano, ma il termine di paragone è il periodo aprile-giugno 2015 quando si registrò un incremento a doppia cifra che allungava un trend positivo cominciato nel 2013”.
“La rilevazione elaborata dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU – ha commentato Massimo Carboniero – dimostra come il mercato italiano, al contrario di quanto avviene in alcuni paesi oltreconfine, sia vivo e vitale. Con questo ultimo risultato, sono infatti 12 i trimestri consecutivi di crescita registrati dall’indice ordinativi interni che hanno certamente beneficiato di provvedimenti quali, Nuova Sabatini e Superammortamento. E proprio questo riscontro deve far riflettere le autorità di governo sulla necessità di prolungare l’operatività di entrambe le misure”.
“Con riferimento alla Nuova Sabatini, in questi due anni la legge molto ha fatto per la ripresa della domanda interna. Dopo un avvio lento, grazie alle modifiche recentemente operate, è oggi strumento largamente utilizzato dalle imprese, al punto che i fondi stanziati rischiano di esaurirsi entro fine settembre. Per questo chiediamo che il governo si adoperi affinché siano resi disponibili nuovi fondi per assicurare continuità alla legge che nel passato ha contribuito più di ogni altra all’industrializzazione del paese”. “Allo stesso modo e alla luce dei risultati fin qui raccolti, UCIMU ribadisce la necessità che sia estesa a tutto il 2017 l’efficacia del Superammortamento, proprio come già è avvenuto in Francia. La misura, che dovrebbe essere applicata a tutti i beni tecnologicamente avanzati e/o connessi al miglioramento dei propri processi produttivi acquisiti in Italia con ordini ricevuti nel 2017 e consegnati entro il 30 giugno 2018, non solo è strumento utile a stabilizzare il consumo interno, in modo che torni sui livelli pre-crisi, ma è anche il provvedimento più adatto a favorire l’ammodernamento degli impianti del paese”.
“L’anzianità media del parco macchine installato nelle fabbriche italiane, risultata pari a quasi 13 anni, mai così alta come nell’ultima rilevazione svolta da UCIMU a fine 2014, la “bassa” automazione/integrazione degli impianti, pari al solo 30% del totale – ha affermato Massimo Carboniero – sono segnali preoccupanti: il rischio è la perdita di competitività del manifatturiero made in Italy. Il Superammortamento può favorire il processo di ammodernamento delle tecnologie di produzione installate in Italia, in modo che le macchine e gli stabilimenti possano rispondere alle nuove esigenze di produttività, risparmio energetico, rispetto delle norme di sicurezza, digitalizzazione, automatizzazione secondo i criteri previsti dal modello di Industria 4.0 che sempre più il mercato richiede”.