E’ iniziato a Padova il roadshow italiano di Number1, gruppo leader nazionale nella logistica del grocery. Non per caso a Padova, e non solo perché la città veneta è uno degli hub di Number 1, nonché la patria del consigliere delegato Renzo Sartori. L’evento-seminario su “La logistica integrata per le imprese di grocey” – ospitato da Confindustria Padova – è stato anzitutto un segno di attenzione per un quadrante storico dell’Azienda-Italia, che si sta riconfermando tale come laboratorio trainante per lo sviluppo della logistica di nuova generazione.
Dopo i saluti del presidente dei Giovani Industriali di Padova, Anna Viel, è stato Sartori a sottolineare i perché del roadshow Number 1 : una filiera di appuntamenti che si dipanerà in altri poli della penisola, un’iniziativa dettata soprattutto dalla volontà di tessere in fretta legami robusti, nell’intero settore, fra una nuova domanda di servizi evoluti e un’offerta emergente di outsourcing logistico, adeguatamente dimensionato e dotato di strategie.
“Negli ultimi cinque anni, il valore delle attività logistiche riferibili all’outsourcing è costantemente cresciuto, con un incremento complessivo del 12,39% fino a toccare i 43,5 miliardi rispetto ai 63,5 riconducibili all’insourcing “: lo ha sottolineato Damiano Frosi, ricercatore presso il Politecnico di Milano e il suo osservatorio Contracts Logistics. Analogamente: “Nel fatturato dei sevizi di logistica quello generato dall’outsourcing è ormai saldamente davanti ai flussi prodotti dal subappalto”. E’ una dinamica strutturale che non poteva non conoscere nel Triveneto un terreno di sperimentazione elettiva: con dimensioni medie delle aziende e dei volumi d’affari di comparto (il 13% dei 61,5 miliardi di totale italiano) superiori alle medie nazionali. E l’alimentare – campo di gioco competitivo di Number 1 nella porzione “secca” – la terziarizzazione è particolarmente spinta: a livello nazionale – ha osservato Frosi – l’80% del mercato è ormai appannaggio dell’outsourcing.
Ma perché l’area avanzata del business logistico guadagna terreno? Frosi e Alessandro Persona, professore di logistica presso l’Università di Padova, hanno concordato: la logistica intergata – offerta dagli operatori professionali in grado di offrire gamme complete di servizi in outsourcing – è un’opzione strategica, è in grado di contribuire in profondità alla generazione ai valore aziendale. Recuperi di efficienza ed efficacia – attraverso l’innovazione e la qualità – confluiscono nel produrre più competitività all’intera filiera. E la reingegnerizzazione logistica di processo e di prodotto trova un campo di sfida forte nell’ottimizzazione dei flussi informativi fra imprese logistiche e clienti. L’outsourcing della logistica va ragionevolmente valutato, ha puntualizzato Frosi, quando non sono presenti in azienda forti core competences logistiche, mentre sono presenti sul mercati soggetti in grado di mettere in campo economie di scala e scopo e i nuovi costi di relazioni sono inferiori ai benefici. La cassetta degli attrezzi della logistica integrata, nel frattempo, si è molto arricchita. “advanced co-packaging”, “vendor managing inventory” o l’intera galassia dell’e-commerce rappresentano le frongtiere più calde di una industry in cui la digitalizzazione, la robotica, le “app” e la “realtà aumentata” stanno risalendo rapidamente le curve di sviluppo.
Le imprese clienti non stanno certo a guadare: corrono assieme ai loro logistics supplier. “Noi cerchiamo e troviamo soprattutto flessibilità nei nostri partner logistici” ha detto Alessandro Lanzaretti, manager di Pedon Group. “Vogliamo guadagnare tempo e liberare risorse da dedicare al nostro core business, alla nostra relazione con il cliente”. Da una struttura logistica tutta “di proprietà”, il gruppo leader neli comparti dei cereali, legumi e semi ha esternalizzato la sua logistica fino ad affidare a Number 1 i suoi “transit point”. “All’inizio cercavamo soltanto una buona gestione dei pallet, oggi lavoriamo su una semplificazione complessiva della nostra logistica: decisiva soprattutto nei periodi di picco”: la testimonianza (nel dibattito moderato da Marco Marian, giornalista del Mattino di Padova) è giunta da Chiara Rossetto, Ceo del Molino Rossetto Spa di Piove di Sacco. Sulla stessa lunghezza d’onda Riccardo Montanucci, customer supply chain director di Carlsberg Italia: “Rapidità ed efficienza, cioè una qualità superiore del servizio logistico, oggi possono essere offerti solo da un grande operatore specializzato. I giorni consegna sono un fattore strategico tanto quanto i nuovi componenti informativi che l’outsourcing aggiunge al sistema gestionale”. L’e-commerce, naturalmente, è più di un mantra: chi non lo sta guà sperimentando lo sta progettando. E non può fare a meno di un partner logistico di nuova generazione
QUI SOTTO LA PRESENTAZIONE “LA CONTRACT LOGISTICS NEL SETTORE GROCERY” A CURA DEL DOTTOR DAMIANO FROSI (POLITECNICO DI MILANO)