Puntare sulla persona è una delle sfide da cogliere nel prossimo futuro della Logistica. Questa in sintesi la tesi che Renzo Sartori Consigliere Delegato  , ha espresso al Convegno Contract Logistics sul tema “Ambiti di innovazione nella logistica: esperienze a confronto” organizzato a Padova dall’Osservatorio del Politecnico di Milano con il Patrocinio di Confindustria Padova ­ a cui è intervenuto come relatore in qualità di Responsabile dei Rapporti con Università e Centri di Ricerca Assologistica.



«Pur dentro alle tematiche strategiche della logistica quali servizi avanzati, innovazione, multicanalità – sottolinea Sartori – l’altra metà del cielo è il tema delle risorse umane. L’offerta dei servizi logistici, e sottolineo la parola “servizi”, si basa comunque sulla capacità di gestire persone. E di questo si parla poco. Rendersi conto che il problema esiste e che non si può affrontare in maniera casuale è un passaggio di cruciale responsabilità che non possiamo delegare: noi dobbiamo far tesoro, prima di tutto, di una storia e di una cultura che all’interno di un patto fra le imprese e i lavoratori ha permesso a questo paese e a queste regioni di creare sviluppo e benessere per tutti».



Grande attenzione al “fattore umano” come risorsa per una evoluzione necessaria del settore della Logistica integrata quindi, in un momento storico in cui, come si evince dai risultati della ricerca illustrati durante il Convegno, il settore della Logistica conto terzi è in espansione con fatturati e margini in crescita. Il valore del fatturato delle aziende “italiane” di logistica conto terzi infatti, pari a 77 miliardi di euro nel 2014, registra una crescita sull’anno precedente dell’1,4 percento in termini reali con una ripresa trainata dall’aumento del traffico merci, dal continuo trend di crescita delle vendite all’estero (+2 percento in termini reali rispetto al 2013) e da una tiepida ripresa del PIL. Attenzione che NUMBER1 – Top player nel settore della Logistica in Italia capace di raggiungere oltre 100 mila punti di consegna appartenenti alla grande distribuzione organizzata e ai canali specializzati food & beverage, generando un fatturato di circa 300 milioni di euro – già da tempo riserva al proprio patrimonio umano, grazie a lungimiranti politiche di welfare attuate all’interno dell’azienda.



«Una attenzione alla persona, prima che al dipendente, pienamente condivisa da tutti gli attori che vi lavorano – ha concluso Sartori – Oggi dobbiamo ripartire da qui e nel contesto storico attuale bisogna avere la capacità di “integrare”, termine inteso nella sua accezione più nobile e dignitosa, quelle realtà e quelle persone che rappresentano oggi la nostra forza lavoro, attraverso progetti e servizi di welfare e azioni di sostegno economico per rendere dignitoso il vivere e il quotidiano lavorare, pur all’interno di un reciproco rispetto delle diversità».

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