“In Alascom abbiamo sviluppato un nostro approccio per Industry 4.0: non ci proponiamo all’imprenditore come semplici fornitori di servizi, ma come partner. Gli diciamo: investiamo assieme nelle soluzioni più appropriate per il cambiamento tecnologico e organizzativo della tua azienda. Quando realizziamo la trasformazione 4.0 e inseriamo il pacchetto applicativo nel nostro portafoglio-prodotti, l’azienda che è stata nostra partner partecipa anche alle successive valorizzazioni sul mercato”. Marco Scuri (nella foto) ne è convinto fin da quando ha fondato Alascom, nel 1994. “Una società di consulenza può portare molto valore a un’impresa con le proprie competenze, ma non potrà mai raggiungere chi guida quell’impresa nel dominio conoscitivo profondo di tutti i flussi di dati generati dalla gestione”. E’ un approccio che Alascom sta testando con successo, una volta di più, presso un’importante azienda produttrice di gas chimici in Brianza.



“Nessuno può pensare di addentrarsi da solo nei territori di Industry 4.0 – sottolinea Scuri – solo la logica di sistema e le strategie win win sono solide premesse per uno sviluppo efficace di quello che è a tutti gli effetti un passaggio epocale”. Dunque le misure confermate dal ministero per lo Sviluppo economico non sono decisive? “Il pacchetto di incentivi varato dal governo italiano è di grande importanza: l’Azienda-Italia, come altri sistemi-paese, non può star ferma e il piano Industria 4.0 ha il merito di sollecitare tutti gli attori di questa grande migrazione imprenditoriale. Ma non può essere la bacchetta magica: investire in sistemi produttivi nuovi è cruciale e gli ammortamenti agevolati aiutano le imprese a farlo. Ma è il punto di partenza: il vero vantaggio competitivo della digitalizzazione industriale è quello che l’impresa costruisce successivamente giorno per giorno, con tutti i partner utili”.



Alascom è una grande società di consulenza vi lavorano 200 persone su scala multinazionale, elaborando progetti di ingegneria per giganti come Eni, Impregilo, Total (ma anche per clienti nell”Ict, nei servizi finanziari, nelle pubbliche amministrazioni e ovviamente nella manifattura). Ha aperto una piattaforma a Dubai, opera in partner del calibro Cisco, Alcatel, Ericsson per lo sviluppo di specifiche soluzioni nei principali segmenti di business: gestione dati e integrazione di sistemi, outosurcing e network operation center, digitalizzazione. internet-of-things e cybersecurity.

“Alascom è un’azienda di persone che investe continuamente in formazione e certificazione del proprio personale”, sottolinea il presidente.”Abbiamo sviluppato nei consulenti senior un’esperienza pluridecennale in progettazione e disegno di architetture di telecomunicazioni. Grazie a questa politica di sviluppo delle proprie risorse umane, l’azienda può contare attualmente su specialisti selezionati e formati per garantire standard professionali molto alti e attenzione continua verso i desideri del cliente”. A quest’ultimo Alascom propone anzitutto soluzioni nate nel proprio “ecosistema” di conoscenze tecnologiche in evoluzione: dai data scientist agli esperi di business intelligence, tutti cooperano alla composizione di soluzioni end-to-end. Naturalmente ogni cantiere è pronto ad aprirsi alle partenrhsip per mantenere la nostra value proposition“.



La piccola e media impresa italiana è la prima chiamata al cambiamento, ma spesso anche la meno preparata. “Le aziende italiane sono molto competitive nei loro prodotti – osserva Scuri – ma è nel miglioramento dei processi che hanno ancora spazi interessanti di creazione di valore. Una macchina può essere d’eccellenza ma se non interagisce appieno con le altre macchine e con l’organizzazione non trasmette la sua eccellenza all’intera azienda”. Un messaggio che Alascom ha portato anche a Industry Big Event 2017 a Milano nel Polihub Startup District & Incubator. Industry 4.0 come sinonimo di giovani – imprenditori e professionisti – a dispetto delle “narrazioni” allarmistiche riguardo un’economia altamente robotizzata, distruttrice di posti di lavoro. “Tutte le grandi trasformazioni economiche generano inevitabili tensioni – dice Scuri – e anche Industria 4.0 sta mettendo sotto pressione i modi di fare manifattura. Ma Alascom per prima assume giovani ingegneri: la domanda di competenze tecnologiche avanzate è in aumento. Per questo ha fatto bene il Mise a dare spazio alla formazione nella fase-2 del piano di incentivi”.