Sarà la solidarietà, espressa come etica e responsabilità sociale nel lavoro, uno dei fil rouge della XXIII edizione di Artigiano in Fiera. La manifestazione, dal 1° al 9 dicembre (ore 10-22), sarà l’occasione per conoscere, dal vivo, esperienze significative di artigiani e realtà associative che, per nove giorni, a Fieramilano (Rho-Pero), promuovono occasioni di sviluppo per le comunità di appartenenza o iniziative finalizzate al sostegno delle persone più povere.



Tra questi, Dieudonné Razafinjatovo mostrerà un modello di impresa sociale innovativo nato in Madagascar, nella periferia di Antananarivo. Qui Razafinjatovo ha dato vita a una realtà solidale, Ferronerie d’Art, che dà lavoro, nutre ed educa centinaia di persone. Si tratta di un’officina per la lavorazione del ferro riciclato, diventata negli anni una vera e propria comunità autosufficiente, anche a livello alimentare. Attorno al grande laboratorio, la famiglia ha costruito case per gli operai, uomini e donne che vivevano in condizioni di povertà e disagio sociale, una scuola primaria e secondaria, una mensa per i più piccoli. Contrasto alla povertà, ma anche percorsi professionali dedicati ai diversamente abili.



L’impresa spagnola Arte Javane proporrà, durante la rassegna, oggettistica in bambù e, in particolare, amplificatori naturali per iPhone e smartphone, realizzati in Indonesia da lavoratori disabili. Solidarietà, in questo caso, ma anche sostenibilità ambientale, grazie all’uso di materiali autoctoni come il bambù, che prosperano nel più grande Stato-arcipelago del mondo.

Per l’Italia, e più precisamente dall’Alto Adige, interverrà all’evento VergissMeinNicht. Si tratta di un progetto di inclusione che aiuta i giovani “che vivono sul confine”, con una condizione psico-fisica di difficoltà, a trovare una propria collocazione nella società. Grazie a un laboratorio di cucito, in collaborazione con imprese e artisti locali, la cooperativa crea prodotti di sartoria sostenibili, di qualità e di design.



Dalle Filippine, l’impresa sociale Floreia integrerà, nei suoi prodotti, etica e glamour. L’azienda asiatica ricicla materiali inutilizzati per creare gioielli e accessori. Con la vendita dei monili, sostiene iniziative di formazione dedicate ai giovani svantaggiati che vivono nell’isola di Cebu e provvede al sostentamento delle comunità locali.

Debutterà in fiera anche Oxfam, che promuoverà due iniziative di cui l’organizzazione si è fatta promotrice in questi anni. Si tratta di “I was a Sari”, un’impresa sociale che reinveste il 100% dei profitti nel progetto, che consiste nella realizzazione di una linea di accessori moda, gioielli in stoffa e tessuti ornamentali. Lo scopo è quello di migliorare la vita delle donne indiane che appartengono alle classi sociali ed economiche più svantaggiate, assicurando loro un salario dignitoso e regolare. Bobi Craft, inoltre, è un’ulteriore iniziativa sociale che incoraggia e sostiene il commercio equo e solidale in Vietnam. Nella produzione di pupazzi fatti a mano con la tecnica crochet, Oxfam coinvolge persone con disabilità fisiche e donne svantaggiate, dando spazio alla loro creatività nella realizzazione di accessori per bambini.

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