Il conto alla rovescia è ormai quasi finito, all’inaugurazione della XXIII edizione dell’Artigiano in Fiera mancano solo tre giorni: sabato 1° dicembre si apriranno i battenti e nei 9 padiglioni della rassegna, fino a domenica 9 dicembre, potranno riversarsi le decine di migliaia di visitatori. In attesa del debutto, Il Sussidiario chiude il suo “viaggio virtuale” tra gli stand, anticipando alcuni appuntamenti da non perdere nel Padiglione 7, dove spiccano i prodotti tipici di diversi Paesi europei, dalla Francia all’Ungheria, dalla Germania alla Russia, dall’Olanda a Malta.
L’Armagnac con alambicco tradizionale
L’Armagnac è a buon diritto la più antica acquavite di Francia. La sua prima menzione a stampa è del 1531. E’ un’acquavite di vino francese a denominazione di origine controllata prodotta nella regione storica della Guascogna. Il processo di produzione della Lafitte è definito continuo, con un alambicco a colonna a piatti, chiamato alembique armagnaçais (alambicco armagnacchese), a volte montato su un rimorchio ed alimentato a legna, in cui il vino scende dall’alto attraverso i piatti, viene riscaldato nella caldaia sul fondo, e risale come vapore passando attraverso i ripiani dal basso verso l’alto, dove esce distillato e viene condensato da una serpentina raffreddata.
Champagne di alto livello e alto affinamento
È il vino “lussuoso” per antonomasia, la cui produzione segue una procedura unica e rigorosa, quasi un cerimoniale. La durata della sua maturazione (in gergo “affinamento”) ne determina la qualità: per produrre e, alla fine, assaggiare un grande champagne ci vuole molta pazienza. La produzione dello champagne obbliga a una cura attentissima del vigneto, fatta a mano. La cantina Bourdelois usa legacci biodegradabili per limitare il proprio impatto sull’ambiente.
Cosmetici al girasole e al vino
Alla ungherese Helia creano prodotti cosmetici con un brevetto innovativo di cosmetica ed erboristeria, basato su un estratto di girasole che rivitalizza in modo naturale la pelle. Essendo anche proprietari di una piccola cantina e produttori di Tokay, hanno sviluppato una linea di creme “organiche” con estratto. Il Tokay è un vino ungherese, le cui viti particolari furono impiantate dai Romani nell’area del Danubio, fertile territorio allora compreso nell’antica Pannonia, provincia romana all’epoca dell’imperatore Tiberio.
Le spazzole artigianali realizzate da non vedenti
Il nome è quasi impronunciabile – Blindenhilfswerk Dresden E.V. – e anche l’attività artigianale è piuttosto inusuale: impiega professionisti non vedenti nella creazione di spazzole e pennelli di alta qualità, fatti interamente a mano con materiali di qualità 100% naturali, come crini di capre. Sono disponibili in tanti modelli, dal più classico al più moderno. Oltre a offrire lavoro a persone non vedenti, insegna loro un mestiere antico e di stampo puramente artigianale, favorendo il completo inserimento nel mondo del lavoro.
Il caviale fatto con procedure attente alla qualità
Nel corso degli anni Russia Caviar Import ha fidelizzato i suoi clienti fornendo prodotti di caviale di alta qualità. Il caviale, di qualità “Asetra Russo”, viene lavorato in Germania attraverso un processo di inscatolamento completamente automatico, con procedure sanitariamente sterili e impianti frigoriferi nel pieno rispetto della normativa Ue. Tutto il caviale di storione deve, infatti, essere confezionato in contenitori ermetici non riutilizzabili, sigillati da un’apposita etichetta contenente i dettagli sulla fonte e il Paese di origine del caviale. L’azienda si è, dunque, adeguata al regolamento (CE) n. 865/2006, che ha reso l’etichettatura di tutti i contenitori di caviale obbligatoria in tutti gli Stati Ue.
La tradizione della filigrana maltese
Alla Saliba’s Gold & Silversmith, a Malta, sanno bene cosa sono i gioielli in filigrana: il ciclo produttivo di tutti i monili inizia con la fusione dell’argento e la creazione di lingotti; da questi, poi, produce i fili di filigrana (è il fornitore di materia prima di buona parte degli artigiani maltesi che producono gioielli in filigrana), crea le differenti tipologie e misure di filo, fa a mano gioielli e oggetti decorativi, si occupa della saldatura e della pulizia dei prodotti finiti (anche in questo caso è stata affinata una tecnica di pulizia dell’argento molto particolare e molto efficace, perciò alcuni artigiani si rivolgono a loro per questo tipo di servizio).
Le ricette casalinghe della “senape di Antonia”
La senape di Antonia (non a caso l’attività si chiama Antonias Mosterd and Delicatessen) è nata a Hoarle, in Olanda, nella primavera del 2009, ed è prodotta artigianalmente da Harold Knobben con l’aiuto del padre e della moglie. Il nome “Antonia” deriva dal nome della madre di Harold, che tramandò al figlio la sua ricetta casalinga. Dopo la sua morte, Harold ha portato avanti la produzione, facendone il suo attuale lavoro. La gamma è ampia e prevede mostarde per tutti gli abbinamenti: da quelle più delicate adatte per il pesce a quelle per la carne o ancora quelle adatte per accompagnare formaggio e salsicce. Realizza 21 tipologie di senapi differenti, sperimentando anche alcuni semi di senape in campo medicinale.