Le matrioske, le ceramiche, gli addobbi dell’albero di Natale, le icone e i tanti altri oggetti di artigianato del Monastero di Santa Elisabetta a Minsk, capitale della Bielorussia, oltre ad essere bellissimi hanno una qualità che li rende speciali. Sono realizzati con la collaborazione di bambini e adulti pazienti psichiatrici dell’ospedale nei pressi del quale sorge il monastero, oltre che di ex carcerati e tossicodipendenti che cercano di cambiare vita.
«All’ospedale psichiatrico c’è un istituto dove le persone abitano per sempre – dice sorella Oksana Paharelova – e una clinica dove ci sono pazienti per i quali c’è la speranza che guariscano e tornino a una vita normale. Il nostro primo aiuto è quello di portare la parola di Dio, la preghiera con la quale iniziamo la giornata e intervalliamo il lavoro, di vivere con loro e farli sentire amati. L’attività artigianale li aiuta a sentirsi utili e a vivere in comunità. Magari non sono bravi come i maestri artigiani che li guidano come volontari, ma riescono a fare piccoli ricami, rosari, piccoli oggetti in legno».
Nel grande monastero, di recente istituzione ma frequentatissimo e per questo diventato un punto di riferimento nella capitale bielorussa, ci sono oltre 40 laboratori artigianali, a capo dei quali c’è una suora che a volte è anche artista, altre è affiancata da un artista-artigiano e sempre da altri volontari.
«A 30 chilometri dal monastero – spiega sorella Oksana – c’è poi la struttura nella quale ospitiamo senzatetto, ex carcerati ed ex drogati che, lavorando e pregando, cercano di liberarsi da questi vizi. Loro si occupano molto della produzione di articoli di legno, ricamo, ceramica. Abbiamo anche un allevamento e fanno dei latticini».
La vendita dei prodotti artigianali è l’unica fonte di sostentamento del monastero e di tutte le sue meritorie attività di sostegno a chi soffre o è in difficoltà. «Come dice il nostro padre spirituale, acquistare uno dei nostri oggetti è come avere la nostra benedizione nella propria casa – assicura sorella Oksana –. Lui dice che è come se al nostro ritorno portassimo con noi le vostre mani in Bielorussia. Insieme possiamo fare qualcosa, quel poco che viene dato va a fare tanto. E a ogni liturgia preghiamo per i nostri sostenitori».
Ad Artigiano in Fiera il monastero porta anche angeli di vetro per l’albero di Natale, giocattoli in legno per bambini, cd con le canzoni di Natale cantate dal coro del monastero. «Grazie a Dio vendiamo bene. È già da otto anni che siamo in fiera: abbiamo amici, gente che ci vuole tanto bene», conclude sorella Oksana.