La scultura che si fa arredo, portando con sé le sue forme sinuose. C’è questa idea alla base di Midarte, fondata negli anni Sessanta dallo scultore e designer Gianni Arosio, terza generazione di mobilieri brianzoli. Un’idea che viene messa in pratica in ogni mobile realizzato su misura del cliente, nel quale – come suggerisce il nome – l’arredamento sposa l’arte. Un matrimonio che oggi ne presuppone un altro, quello tra il lavoro manuale dell’alta falegnameria è un altissimo contenuto tecnologico, uniti al servizio del bello.
«Papà ha avuto diverse fortune – racconta Marco Arosio, progettista, oltre che responsabile vendite, esponente della quarta generazione assieme ai due fratelli -: la prima è stata quella di avere una scuola di alta ebanisteria da parte di mio nonno, che gli ha fornito un’eccellente conoscenza delle tecniche di lavorazione. Inoltre è sempre stato molto creativo: ha inventato diverse tecniche di lavorazione del legno, dalla scolpitura alla tornitura alla fresatura, che utilizziamo ancora oggi. Infine è anche un bravo progettista».
Le caratteristiche linee curve e sinuose degli arredi Midarte richiedono una lavorazione artigianal-tecnologica che non è adatta a una produzione industriale su larga scala. «Un mobile curvo per le sue necessità è poco indicato per una produzione massiva – spiega Arosio -, non può essere standardizzato più di tanto. È un tipo di forma che ricerchiamo fortemente anche dal punto di vista estetico e funzionale, per la leggerezza, l’ergonomia, la capacità di sfruttamento degli spazi, anche quelli contenuti».
Tutti i mobili Midarte nascono da una progettazione specifica per ciascun cliente. «Abbiamo investito molto sulla progettazione – puntualizza Arosio –. Oggi con il rendering possiamo mostrare al cliente una fotografia fedele al 100% dell’arredo come fosse già posizionato nella sua casa».
Tra i materiali il legno è protagonista non esclusivo. «Il legno ha una nobiltà e un valore intrinseco che altri materiali non hanno – dice Arosio -, ma le esigenze estetiche orientate al moderno ci portano a utilizzare anche materiali tecnici e tecnologici: materiali compositi per piani di lavoro per cucine, vetri stratificati, pellame per i rivestimenti. Utilizziamo verniciature particolari: superopachi, cangianti, madreperlati. Non siamo secondi a nessuno».
Come ha detto Gianni Arosio, «solo il tempo è infine il giudice supremo della qualità di un’opera così come di un buon manufatto»: per questo Midarte guarda alla moda, ma punta su forme destinate a durare.