Irap di giugno annullata: vero o falso?

La domanda sta circolando in queste ore sul web e sui social network ed è nata in seguito alla nuova bozza di testo sul Decreto Rilancio predisposta dal Governo Conte e portata ieri all’attenzione del Consiglio dei Ministri. La risposta definitiva, se mai ce ne fosse davvero stato bisogno, è stata fornita da alcuni portavoce del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) negli scorsi minuti: “È priva di fondamento la tesi secondo la quale il saldo e l’acconto Irap dovuti a giugno sarebbero solo rimandati al 2021. Sono definitivamente cancellati per tutti i soggetti con fatturato fino a 250 milioni di euro (ad eccezione di banche, assicurazioni e amministrazioni pubbliche), come tra l’altro emerge chiaramente dalla relativa relazione tecnica”. Insomma, chi ha sollevato il dubbio o non aveva compreso fino in fondo quanto previsto dalla bozza del nuovo Decreto oppure ha tentato di seminare il panico mediante la creazione dell’ennesima fake news. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



IRAP CANCELLATA: MISURE BOZZA DECRETO RILANCIO

Nella nuova bozza di testo sul Decreto Rilancio preparata dal Governo e portata in CdM in giornata uno dei capitoli più sostanziosi è certamente quello dedicato al tema degli aiuti alle imprese e all’economia per il rilancio del Paese: dopo la prima bozza emersa la scorsa domenica, oggi è disponibile quella definitiva preparata dopo l’ultimo pre-Consiglio fiume in cui gli scontri interni alla maggioranza hanno poi fatto partorire l’impianto “monstre” della nuova maxi-finanziaria. Il “piatto forte” dell’intero pacchetto dedicato alle imprese vede la cancellazione della rata Irap per il mese di giugno, con un costo complessivo di 4 miliardi di euro che permetterà alle aziende colpite dall’emergenza coronavirus di non vedere “rinviata” la tassa ma proprio del tutto cancellata come massimo intervento di aiuto in momento di estrema difficoltà. Si va poi dal finanziamento a fondo perduto per almeno 5 milioni di aziende colpite dalla crisi fino alla tentata semplificazione per la liquidità da sbloccare le imprese stesse nei confronti delle banche: l’impianto del pacchetto imprese vede poi anche le agevolazioni per gli affitti fino al tema dell’autocertificazione per ottenere i prestiti. 502 pagine totali per un Decreto Rilancio che si appresta ad essere autentico trampolino necessario per uscire dal pantano della crisi economica.



STOP IRAP ALLE IMPRESE

Nei primi articoli del pacchetto di aiuti alle imprese del Dl Rilancio viene scritto nero su bianco la cancellazione della rata Irap di giugno per le imprese fino a 250 milioni di euro di ricavi: il risparmio netto per le aziende arriverebbe così a 2 milioni di imprese per circa 4 miliardi di euro. Sono esplicitamente escluse dal provvedimento banche e assicurazioni, molte delle quali non rientrerebbero comunque viste le dimensioni delle stesse aziende: come ribadisce il Sole 24 ore, sono stati cancellati rispetto alla prima bozza di Decreto, i vincoli previsti che limitavano il beneficio alle imprese fra 5 e 250 milioni che avessero subito una perdita di almeno il 33% nel fatturato ad aprile 2020 rispetto ad aprile 2019. Sempre per le imprese il Governo ha deciso di stanziare un credito di imposta al 60% per i canoni di affitto pagati dalle aziende fino a 5 milioni di ricavi o che comunque hanno subito una perdita fino al 50% del fatturato ad aprile. Per poter rendere possibile tale taglio dell’Irap sono stati semplicemente cancellati due commi della regolazione Irap riguardo le imprese che hanno ad oggi un fatturato inferiore ai 250 milioni di euro.



CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO

Nell’ultima versione della bozza è invece cambiata la norma sul meccanismo di aiuti a fondo perduto previsto dal Governo per le piccole imprese fino a 5 milioni di euro di fatturato: le distanze tra Pd, M5s e Italia Viva hanno portato nell’ultimo testo ora in discussione nel Consiglio dei Ministri con indennizzo “proporzionale” di fatturato subite ad aprile 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Tradotto, i contributi a fondo perduto avverranno del 20% rispetto ai fatturati fino a 400mila euro, del 15% per quelli tra 400mila e 1 milione e del 10% per tutte le aziende con fatturato tra 1 milione e 5 milioni. La condizione è aver subito un calo dei ricavi rispetto ad aprile 2019  di almeno il 33 per cento: l’importo minimo stanziato sarà di 1000 euro per le persone fisiche, 2000 per le società. Introdotta poi in extremis nel Decreto Rilancio anche una detrazione al 30% per gli aumenti di capitale nelle imprese con fatturato compreso tra 5 e 50 milioni di euro. Infine, nel Decreto Rilancio è stato previsto un taglio delle bollette per 3 mesi sempre alle PMI: 600 milioni di euro che passano attraverso alla rimodulazione delle componenti fisse della bolletta ( costi di trasporto e gestione del contatore e gli oneri generali) per tutti i clienti non domestici alimentati in bassa tensione. Il provvedimento del governo dovrebbe così riguardare 3,7 milioni di Pmi.