Dopo solamente una decina scarsa di giorni dall’ultima tappa, prosegue il viaggio sul nostro bel territorio nelle 150 Imprese Vincenti scelte da Banca Intesa Sanpaolo per partecipare al suo programma di sviluppo, crescita ed investimenti che accompagnerà tutte le Piccole e Medie Imprese scelte nei prossimi mesi. La terza tappa del viaggio del gruppo bancario – dopo la prima a Milano di inizio mese e la seconda torinese che si è tenuta un paio di giorni dopo – si è concentrata sul territorio di Brescia e sulle Imprese Vincenti della Lombardia del Sud, scelte come sempre in base ai loro investimenti in materia di Transizione 5.0 e sui filoni del PNRR: anche in questo caso sono 10 e rappresentano – nei loro rispettivi campi commerciali – delle vere e proprie eccellenze imprenditoriali e del Made in Italy.



Lo spiega, per esempio, Marco Franco Nava – direttore regionale della Lombardia del Sud per Banca Intesa Sanpaolo – ponendo proprio l’accento sulle 10 PMI che sono “espressione della qualità del Made in Italy ed esempi positivi per il sistema produttivo lombardo poiché creano sviluppo economico e sociale per la comunità“. Centrali per la crescita di queste e di tutte le altre Imprese ‘non’ Vincenti della Lombardia Sud, i “circa 1,2 miliardi euro [erogati] alle imprese e alle famiglie nel 2023” da Banca Intesa Sanpaolo; ma i “335 milioni” investiti in “iniziative dedicate agli investimenti sostenibili e in economia circolare“.



Quali sono le 10 Imprese Vincenti premiate a Brescia da Banca Intesa Sanpaolo

Come in tutte le altre tappe che abbiamo seguito fino ad oggi del viaggio di Intesa Sanpaolo nelle Imprese Vincenti italiane, anche a Brescia e nella Lombardia Sud è stata premiata l’adozione dei criteri ESG, gli investimenti per la crescita e l’impatto delle PMI sul territorio e sulle comunità, accendendo i riflettori sulle aziende che sono riuscite a creare un valore economico per la regione, migliorando occupazione e benessere a livello locale. Mancano ora ‘solamente’ più 12 tappe prima che Intesa Sanpaolo completi tutto il percorso nelle Imprese Vincenti del nostro Bel Paese, fermo restando le già annunciate tappe – tre in totale – dedicata all’agribusiness, al terzo settore e alle imprese estere.



Tornando nel bresciano, sono 10 le PMI premiate: la Cittadini di Paderno Franciacorta che opera nel settore tessile; Emmequattro, Forgiatura Morandini e Martin di Brescia per il settore della meccanica, ma anche Fedegari Autoclavi di Pavia e General Computer Italia di Milano che si occupano di informatica e servizi digitali; la Invernizzi Solarolo Rainerio per il settore dell’industria, la Manerba di Mantova per i suoi innovativi arredi di design, la Metal Corp di Prevalle attiva nella carpentersia metallica e – chiude la terza tornata di Imprese Vincenti scelte da Intesa Sanpaolo – la VMC di Gottolengo per il settore della moda.

Il report di Banca Intesa Sanpaolo sulla condizione economica della Lombardia del Sud

Chiude – anche qui come di consueto – la tappa bresciana delle Imprese Vincenti l’analisi sul contesto economico della Lombardia Sud, redatta come sempre dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e che parte ricordando che “la Lombardia, con 163,6 miliardi di euro nel 2023, è la prima regione italiana per export“, in larga parte sostenuto “dalle province della Lombardia Sud, con quasi 45 miliardi di euro“. Tra i settori più forti si citano “metallurgia, meccanica, agro-alimentare, chimica, elettronica, elettrotecnica e prodotti in metallo“, mentre a livello generale le Imprese – non solo quelle Vincenti – della Lombardia Sud hanno attraversato una crescita di export pari al 47% tra il 2016 e il 2023.

Riguardo ad investimenti, dinamiche economiche, patrimonio netto delle imprese e disponibilità liquide il report di Lombardia Sud ricalca esattamente quello già esposto ad inizio mese a Milano – e che vi invitiamo a recuperare cliccando su queste parole -; ma è interessante notare che (continua a spiegare Banca Intesa Sanpaolo) che sul territorio “a maggio 2024 il 48% delle posizioni ricercate risulta di difficile reperimento“, con molti giovani che “conoscono poco le opportunità lavorative” offerte delle Imprese – sia Vincenti che non – del territorio e preferiscono emigrare “all’estero in cerca di lavori remunerativi e carriera“.