Dopo poco più di 20 giorni dall’apertura del lungo roadshow, Intesa Sanpaolo è arrivata alla quinta tappa del viaggio tra le Imprese Vincenti del nostro bel territorio: l’appuntamento era fissato proprio per la giornata di oggi – martedì 25 giugno 2024 – allo Spazio Varco di Cuneo con un focus sulle PMI che hanno sede tra il Sud del Piemonte e la Liguria. Come in ognuna delle tappe – sia passate che future – le Imprese Vincenti scelte e presentate a Cuneo da Banca Intesa Sanpaolo sono 10 che si uniscono alle altre 40 già premiate tra Milano, Torino, Brescia e Padova e segnano il primo giro di boa con un terzo del roadshow completato: i prossimi appuntamenti saranno il 3 luglio a Bergamo e il 10 luglio a Venezia; mentre la fine del viaggio è prevista per il 29 ottobre con la tappa dedicata alle imprese estere.
Senza guardare troppo in là nel tempo, diamo subito la parola ad Andrea Perusin, ovvero il direttore regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo che dal palco cuneese ha ricordato il “grande apprezzamento” negli ultimi cinque anni per il programma “Imprese Vincenti [che] da voce alle storie e ai progetti delle Pmi, e alla loro capacità di affermarsi sul mercato nazionale ed estero“. Le 10 aziende protagoniste a Cuneo di Imprese Vincenti – come le altre 40 e le prossime 100 – “sono l’espressione del miglior made in Italy nei diversi settori di riferimento, ed esempi virtuosi per il contributo restituito al tessuto economico e sociale del territorio” con una “grande capacità di tenuta” e di risposta “alle nuove tendenze del mercato, cogliendo il valore di sostenibilità, digitalizzazione e ruolo sociale dell’impresa“.
Quali sono le 10 PMI premiate, perché sono state scelte e in cosa consiste il programma Imprese Vincenti di Intesa Sanpaolo
Insomma – si sarà capito – le PMI scelte tra Piemonte Sud e Liguria sono 10 ed entreranno a tutti gli effetti nel programma Imprese Vincenti promosso da Intesa Sanpaolo: un’opportunità unica di accompagnamento alla crescita sia nazionale che estera, con un particolare occhio di riguardo per la sostenibilità, l’innovazione, la transizione digitale e la finanza straordinaria e con il sempre immancabile – e fondamentale – supporto degli esperti di Intesa Sanpaolo che accompagneranno nei prossimi mesi tutte e 150 le Imprese Vincenti. In quel di Cuneo (come anticipava anche Perusin) le PMI sono state scelte in quanto eccellenze del Made in Italy, che si sono distinte rispetto alle altre contendenti per l’adozione dei cosiddetti criteri ESG, per i loro risultati economici e sociali e per gli investimenti nella crescita, nella Transizione 5.0 e nel PNRR.
Quali sono le Imprese Vincenti scelte da Intesa Sanpaolo e premiate nella quinta tappa? È presto detto: non manca la famosa Venchi cuneese, operativa in 70 paesi nel mondo, la TCN Vehicles Division di Alba nella meccanica auto e moto; la Leo Pizzo di Valenza per l’oreficeria; Industria Grafica Eurostampa che stampa etichette in parecchi stabilimenti in giro per il mondo e la Neurocem di Novi Ligure leader nella produzione di pompe in ceramica per l’industria. Ma ci sono anche la Nord Engineering che ha rivoluzionato la gestione dei rifiuti; la Specialacciai specializzata nella lavorazione di prodotti magnetici; la Permare che ha dato origine al marchio Amer Yachts; il Gruppo Patelec che produce cordoni elettrici e cavi e – chiude la lista delle Imprese Vincenti premiate a Cuneo, ma senza alcuna penalizzazione o ragione per essere in ultima posizione – la Blastness operativa nel mercato digitale.
Il report di Intesa Sanpaolo sulla condizione economica del Sud del Piemonte e della Liguria
Confermando per l’ennesima volta il copione che si è già visto nelle altre quattro tappe delle Imprese Vincenti, anche a Cuneo Intesa Sanpaolo ha presentato il report redatto dalla Direzione Studi e Ricerche sulla condizione economica del Sud Piemonte e della Liguria che nel 2023 hanno “intercettato il 5,2% delle esportazioni italiane” con un valore di ben “32,5 miliardi di euro” e una crescita “tra il 2016 e il 2023 del 51,5%“. L’area Sud piemontese contribuisce con “quasi 22 miliardi” in larga parte assorbili dai settori di “agro-alimentare, meccanica, automotive, chimica, gomma, plastica e oreficeria“; mentre nell’area ligure il 27% del “10,5 miliardi” di export è generato da “navi e imbarcazioni“, ma non mancano neppure “chimica, meccanica, prodotti petroliferi, agro-alimentare e metallurgia“.
Anche in questi due territorio tra le imprese – non solo quelle vincenti scelte da Intesa Sanpaolo – si rileva una positiva dinamica degli investimenti che sono cresciuti “del 33% in Piemonte e del 47,5% in Liguria” che si accompagnando ad una crescita del patrimonio netto – che oggi “rappresenta una quota vicina a un terzo del passivo” – e delle disponibilità liquide che “in Piemonte si attestano al 9% [e] in Liguria al 10,4%“.