GLI IMPRESENTABILI ALLE ELEZIONI POLITICHE 2022

Sugli impresentabili si consumano le polemiche e le elezioni politiche 2022 non fanno eccezione. Chi sono? Potrebbero formare un partito a parte, visto che sono un centinaio circa. Si tratta di candidati finiti sotto la lente dei magistrati, un esercito di persone che hanno problemi con la giustizia. Precisiamo che non sono “liste di proscrizione”, ma soprattutto che vale il principio costituzionale della presunzione di innocenza, ovvero che sono tutti innocenti fino a condanna definitiva. D’altra parte, è giusto che i cittadini siano a conoscenza dei guai giudiziari di coloro a cui potrebbe finire il loro voto. Ai sensi della legge hanno tutto il diritto di candidarsi, ma fanno discutere nell’eterno dibattito sulle questioni di opportunità e quindi sul tema morale. Stando all’analisi del Fatto Quotidiano, che non ha escluso alcun partito, a guidare la classifica degli impresentabili alle elezioni politiche 2022 è la Lega (27), seguita da Forza Italia (15) e Partito democratico (15), Fratelli d’Italia (13) e Azione-Italia Viva e Noi Moderati (12). Il primo tra gli impresentabili è Silvio Berlusconi, in corsa per il Senato, da cui uscì nove anni fa dopo una condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale. Ora è sotto processo nel Ruby Ter, vicenda per la quale i pm hanno chiesto 6 anni di condanna per corruzione in atti giudiziari. In questo stesso processo è coinvolta Mariarosaria Rossi, sua ex pupilla ora candidata col centrodestra in Campania. Ma per lei è stata chiesta una pena di un anno e quattro mesi per falsa testimonianza.



Tra gli impresentabili di Forza Italia anche Claudio Lotito, presidente della Lazio, condannato per Calciopoli e prescritto nell’inchiesta ribattezzata Multopoli. Ci sono altresì Gianfranco Miccichè, presidente dell’ARS a processo per finanziamento illecito al partito, e Michela Vittoria Brambilla, che ha patteggiato per il fallimento delle Trafilerie del Lario di Calolziocorte. Se vogliamo vedere tra i big della politica, allora dobbiamo includere Umberto Bossi, condannato per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, vilipendio alla bandiera. E poi c’è Armando Siri, a processo per corruzione con l’accusa di aver favorito Paolo Arata in cambio di 30mila euro.



CHI SONO GLI IMPRESENTABILI NEL CENTRODESTRA ALLE ELEZIONI POLITICHE 2022

Tra gli impresentabili anche Mario Occhiuto e Giuseppe Mangialavori, i due capilista di Forza Italia per Camera e Senato. Se il primo è a processo per bancarotta fraudolenta, l’altro invece è finito nell’inchiesta “Imponimento” riguardo il sostegno delle cosche elettorali nel 2018. Restiamo in Calabria, dove i riflettori sono puntati su Domenico Furgiuele, scelto da Matteo Salvini come responsabile della campagna elettorale e candidato alla Camera.

Nel suo caso c’è una richiesta di rinvio a giudizio per turbativa d’asta. C’è poi Massimiliano Romeo, capogruppo uscente della Lega in Senato con una condanna per peculato confermata in appello. Lui si ricandida in Lombardia, invece Roberto Cota, rilanciato da Forza Italia dopo l’addio alla Lega, risulta condannato a un anno e sette mesi. Percorso inverso per Antonio Angelucci, condannato a un anno e 4 mesi di reclusione per falso e tentata truffa. Per quanto riguarda Fratelli d’Italia gli impresentabili di spicco sono Daniela Santanchè e Giulio Tremonti. La prima è indagata per concorso in una presunta sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte contestata all’ex marito Giovanni Canio Mazzaro da 1,5 milioni, invece l’ex ministro ha patteggiato per la vicenda dell’alloggio di via Campo Marzio a Roma.



ELEZIONI POLITICHE 2022, DAL PD A M5S E ITALEXIT: GLI ALTRI IMPRESENTABILI

Ma tra gli impresentabili non ci sono di certo solo candidati del centrodestra. Infatti, Matteo Renzi è sotto processo per presunte irregolarità nel finanziamento della Fondazione Open, con Maria Elena Boschi e Luca Lotti. Ma per quest’ultimo, rimasto nel Pd, il segretario Enrico Letta ha negato la candidatura. A proposito dei dem, c’è Piero Fassino, a processo per la gestione del Salone del libro. Con lui Piero De Luca, imputato per bancarotta per il crac della società Ifil C&D.

L’ex governatore toscano Enrico Rossi è a processo per falso ideologico a causa di presunte irregolarità nelle spese della campagna elettorale per le Regionali del 2015, invece Luciano D’Alfonso, ex governatore dell’Abruzzo, è imputato in un processo per falso ideologico. Non fa eccezione il Movimento 5 Stelle che ha tra gli impresentabili l’ex sindaco di Torino Chiara Appendino, condannata in primo grado a 1 anno e 6 mesi per disastro, lesioni e omicidio colposo per la tragedia di piazza San Carlo a Torino del maggio 2017 nel quale morirono 3 persone.

Tra gli impresentabili di Noi Moderati c’è Vittorio Sgarbi, condannato in via definitiva per truffa ai danni dello Stato. In Puglia c’è poi Massimo Cassano, che ha deciso di correre con Azione di Calenda ed è indagato per bancarotta fraudolenta. Tra quelli di ItalExit c’è Stefano Puzzer, diventato uno degli esponenti no vax e no green pass, a processo per una manifestazione non autorizzata del 2015 e indagato per i disordini durante le proteste dello scorso ottobre a Trieste.