Puntuale come ad ogni appuntamento elettorale, la Commissione Parlamentare Antimafia ha prodotto una lista di “impresentabili” in merito alle Elezioni Regionali 2020 in Calabria e Emilia Romagna: tra polemiche sulla tempistica – questa volta addirittura a soli 3 giorni dall’apertura delle urne – e scontri tra le diverse coalizioni, per le imminenti Regionali sono 3 i candidati consiglieri reputati “impresentabili” dalle relazioni della Antimafia, 1 in Emilia Romagna e 2 in Calabria. Vi sarebbe anche un terzo nome nella regione del Sud, ma sono attese conferme in giornata e finora è rimasto sconosciuta l’identità: stiamo parlando, secondo i dati forniti dal Presidente della Commissione Nicola Morra (M5s) di Mauro Malaguti di Fratelli d’Italia in Emilia Romagna, Giuseppe Raffa e Domenico Tallini di Forza Italia in Calabria. È dunque il Centrodestra a rappresentare il 100% degli “impresentabili” evidenziati dal lavoro della Commissione: Morra ha spiegato una volta di più come l’analisi avviene in tre fasi, con la prima che scatta già dopo l’ottenimento delle liste elettorali. In secondo luogo, tali liste vengono trasmesse alla Procura Nazionale Antimafia per un primo controllo e infine il tutto viene trasmesso sempre in Procura per ottenere «la documentazione relativa a tutti i carichi pendenti dei candidati e acquisire le sentenze passate in giudicato».



CHI SONO I TRE “IMPRESENTABILI” SECONDO LA LISTA DELL’ANTIMAFIA

Dall’esito di queste tre fasi, spiega ancora il n.1 della Commissione Antimafia, è emerso che Mauro Malaguti è stato già «condannato ad un anno e 4 mesi per 1042 euro di peculato». Sempre in area Centrodestra, ma nelle file di Forza Italia in appoggio alla candidata Governatrice Jole Santelli troviamo poi Giuseppe Raffa, «rinviato a giudizio per corruzione in concorso e sotto il vincolo della continuazione» e Domenico Tallini, rinviato a giudizio per «diverse fattispecie di corruzione». Alla dichiarazione fatta ieri in Calabria dal leader della Lega Matteo Salvini sul fatto che poi «decideranno gli elettori», Morra obbietta con toni duri «vorrei ricordare all’ex ministro dell’Interno che nelle Costituzione su cui si giura, che tutto è nelle forme e nelle modalità previste dalla legge». Non solo, sempre il Presiedente dell’Antimafia sottolinea come la Costituzione si può sì cambiare, «ma va rispettata. In questi anni tanti ci hanno tentato. Però, che io sappia, vige la legge. Non è che a colpi di referendum si può andare contro legge. Se si candida un ineleggibile qualora venisse eletto dovrebbe decadere».

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