Terminata la prima scadenza dell’IMU 2024 i proprietari di immobili dovranno tenersi pronti alla seconda tranche prevista entro il 16 dicembre. L’imposta – salvo cambiamenti – resterà uguale a quella versata nel 2023.

Se il proprietario ha effettuato dei cambiamenti (come ad esempio il numero degli immobili), il calcolo terrà conto della quota stabilita dal Comune italiano di riferimento. Per le nuove applicazioni del 2024 è possibile verificare direttamente sul sito ufficiale del Governo.



Pagamento IMU 2024: se ne può fare a meno?

Giugno è colmo di scadenze fiscali e perderne anche soltanto una significherebbe incorrere a delle sanzioni. Per l’IMU 2024 i contribuenti italiani vanno a caccia delle esenzioni che però vale soltanto per abitazioni principali (ad eccezione di quelle di lusso).

Una ulteriore riduzione è quella del 25% proposta soltanto per chi ha aderito all’affitto a “canone concordato”.



I cittadini che invece sono soggetti al pagamento dell’imposta municipale propria possono versare la tassa tramite bollettino postale o F24.

Chi paga l’IMU oltre al proprietario

L’IMU però, non va pagata soltanto da chi è proprietario dell’immobile, ma anche da chi ne gode: dal coniuge superstite a chi vive al suo interno dopo un divorzio. In caso di proprietà condivisa la spesa andrà suddivisa per quanti sono i proprietari.

Nei contratti di locazione il diritto di pagare questa imposta spetta sempre al titolare dell’immobile (salvo clausole differenti) e non al locatario. Esistono dei casi in cui il locatore inserisce una condizione straordinaria in cui trasferisce l’obbligo di versamento IMU a chi prende in affitto l’appartamento.



Chi paga la tassa in ritardo deve mettere in conto delle sanzioni con una base del 30% sul totale (in aggiunta agli interessi mora). Per ridurla è possibile far ricorso al ravvedimento operoso che permette – in base alla tempestività – di scontare la multa addebitata.