Lancia l’allarme il sindaco di Calvi Risorta (provincia di Caserta), nonché medico-rianimatore dell’ospedale Cotugno di Napoli, Giovanni Lombardi. Attraverso un post su Facebook ha spiegato che non vi è più un solo posto libero nei reparti di terapia intensiva della regione, sottolineando che “Al momento, l’assistenza sanitaria non è più garantita”. Un appello decisamente drammatico quello di Lombardi, che aggiunge: “Da questa mattina la centrale operativa regionale di smistamento non è riuscita a trovare né un posto di terapia intensiva né di sub-intensiva in nessun ospedale della Campania”.
Di conseguenza, allo stato attuale, stando a quanto specificato dal medico, non si possono più garantire le giuste cure a chi dovesse richiederle: “Questo significa – aggiunge – che siamo costretti a lasciare pazienti critici in reparti non intensivistici per mancanza di posti letto”. Una situazione preoccupante in Campania, che è stata classificata in zona rossa nella giornata di ieri, per via dei contagi che sono saliti di molto negli ultimi giorni, e per l’emergenza negli ospedali.
CAMPANIA, LOMBARDI: “SERVE UN NUOVO LOCKDOWN”
Tutta colpa della variante inglese, che colpisce anche i più giovani: “La variante (soprattutto quella inglese) sembra essere più aggressiva – prosegue ancora il medico sindaco Giovanni Lombardi – ed in grado di colpire anche i giovani, i ventilatori scarseggiano”. Il dottore del Cotugno di Napoli chiede quindi di istituire un nuovo lockdown duro: “Per ridurre la pressione sugli ospedali, urge un nuovo e serio lockdown perché, al momento – ribadisce – l’assistenza sanitaria non è più garantita”. Va un po’ meglio la situazione nel pronto soccorso: “Ad oggi – spiega all’agenzia Ansa il medico – la situazione nel Pronto soccorso dell’ospedale è critica ma ancora gestibile, e non paragonabile ancora a ciò che abbiamo visto a novembre scorso quando si registrarono lunghe file di ambulanze e autovetture davanti al Cotugno”. Giovanni lombardi aveva contratto qualche mese fa il covid, e dopo essere guarito era tornato in prima linea a lottare contro il virus.