Francesca Giardina, responsabile consumi Coldiretti, è stato intervistato stamane dal programma di Rai Uno, Uno Mattina, per parlare delle conseguenze del maltempo in Emilia Romagna sul settore agricolo: “Numeri impressionanti, abbiamo un’area che è il cuore della nostra frutticultura, parliamo di 300mila ettari, troviamo le pesche noci, le albicocche, le pere, piante in enorme difficoltà e dobbiamo capire cosa succederà. Ci sono danni anche sui seminativi e parliamo di filiera, grano duro per la pasta e soprattutto grano tenero per le farine, abbiamo 400 milioni di chili che sono già andati persi. Anche le foraggere sono enormemente a rischio, quindi prodotti freschi ma anche la filiera, arrivando ad un danno che è molto difficile da calcolare”.



In collegamento anche il noto climatologo Luca Mercalli, che in merito al maltempo in Emilia Romagna e l’agricoltura, ha spiegato: “E’ da sempre il settore più esposto ai fattori meteorologici anche se oggi abbiamo dei mezzi per limitare alcuni problemi e alcune patologie, come ad esempio i teli che possono essere estesi sopra le coltivazioni, ma di fronte ad un evento estremo come quello che abbiamo vissuto, non possiamo pensare che le piante rimangano indenni”.



MALTEMPO EMILIA, IL COMMENTO DI COLDIRETTI E LUCA MERCALLI

“Quando l’alluvione raggiunge livelli di acqua di alcuni metri al di sopra delle piante – ha aggiunto ancora Luca Mercalli sui risvolti negativi del maltempo in Emilia Romagna – senza dubbio subiscono un trauma. Vi posso già dire che nei prossimi 10 giorni non ci saranno altri fenomeni intensi all’orizzonte in Emilia Romagna, ci saranno quei rovesci pomeridiani di qualche ora che non saranno paragonabili a quelli delle scorse ore, la temperatura aumenterà, massime 25-27 gradi ai primi di giugno, il fango si asciugherà e potrà costituire nutrimento e terreno nuovo per il futuro”.



“L’evento estremo è come essere caduti – ha continuato – bisogna stare a riposo per un po’ di tempo e accettare quanto accaduto, non si può fare altrimenti. Quando andiamo a comprare la frutta al supermercato pensiamo a tutto ciò che ci sta dietro, la frutta non è un oggetto tecnologico realizzato in laboratorio, ma cresce all’esterno”. Giardina ha concluso parlando dello strato di terreno che si sta venendo a creare nelle zone alluvionate: “Ora si creerà uno strato durissimo nel terreno, difficilissimo da gestire e lavorare, e che creerà dei danni in futuro”.