I Paesi della NATO che non spendono il 2% del Pil per la difesa stanno “giocando alla roulette russa con il futuro dell’Occidente” secondo Grant Shapps. Il Segretario alla Difesa britannico ha ribadito il concetto dell’Occidente che si trova in un mondo prebellico: dunque le difese dovrebbero armarsi e prepararsi al peggio. Lo scorso anno solo 11 dei 32 membri della NATO hanno raggiunto l’obiettivo del 2% del Pil destinato alla difesa, fissato dall’alleanza militare. Francia e Germania sono stati tra i Paesi che hanno speso meno per difendersi, anche se quest’anno, come annunciato dai governi, dovrebbero raggiungere l’obiettivo. Sul Telegraph, Shapps ha dichiarato: “Dobbiamo guardare oltre questo obiettivo per rafforzare le nostre difese. Eppure alcune nazioni non riescono ancora a raggiungere nemmeno il 2%. Ciò non può continuare. Non possiamo permetterci di giocare alla roulette russa con il nostro futuro”.



Parlando in occasione del 75° anniversario della NATO, il Segretario alla Difesa britannico ha aggiunto: “Rendere omaggio al passato non è sufficiente. Oggi dobbiamo riflettere ancora una volta con urgenza sul futuro dell’Alleanza. Siamo passati da un mondo del dopoguerra a uno prebellico“. A raggiungere l’obiettivo del 2% per la difesa, l’anno scorso sono stati Regno Unito, Stati Uniti, Danimarca, Slovacchia, Ungheria, Lettonia, Finlandia, Lituania, Estonia, Grecia e Polonia. Gli Stati Uniti sono al secondo posto nella spesa per la difesa (3,2% del Pil), molto più del Regno Unito in termini di percentuale dell’economia. La Polonia è la nazione che ha speso di più, il 3,9% del Pil, forse anche in virtù della sua vicinanza con l’Ucraina assediata.



Cameron, ministro degli Esteri britannico: “Europa come nel 1938”

Non solo Shapps: anche il ministro degli Esteri britannico Lord David Cameron ha affermato che l’Occidente ha bisogno di “vincere nuovamente la disputa a favore della NATO” mentre l’Europa si trova ad affrontare la stessa situazione in cui si trovava nel 1938. L’attuale situazione, secondo il ministro, sarebbe la stessa che l’Europa si trovò ad affrontare nel 1938 alla conferenza di Monaco con la Germania: adesso a ricoprire il ruolo che fu di Adolf Hitler, però, è Vladimir Putin. “Quello che affrontiamo oggi è semplice come allora. Abbiamo un tiranno in Europa che sta cercando di ridisegnare i confini con la forza e ci sono due scelte. Puoi placare questo approccio o affrontarlo” ha sottolineato. Nel suo discorso, arrivato ad un evento a Bruxelles ospitato dal Royal United Services Institute, Lord Cameron ha affermato che la NATO deve dimostrare la propria “rilevanza” ai giovani.



“Penso che dobbiamo vincere ancora una volta la disputa a favore della NATO con una nuova generazione, una generazione che può vedere, sì, guardare la minaccia che l’Ucraina ha dovuto affrontare da parte della Russia, ma penso che dobbiamo tornare a un argomento più fondamentale, che è questo. Fondamentalmente, la grandezza della NATO è che permette ai Paesi di scegliere il proprio futuro” ha spiegato. Proprio la NATO, intanto, discute di un piano di sostegno all’Ucraina, che dipenda meno dai singoli contributi degli Stati e più da un impegno dell’Alleanza: “Crediamo fermamente che il sostegno all’Ucraina dovrebbe dipendere meno da offerte volontarie a breve termine e più dagli impegni a lungo termine della NATO” ha spiegato il segretario Stoltenberg.