La natalità al minimo storico è solo uno dei fattori che contribuisce al declino dell’Italia, perché il problema è anche economico e sociale. Proprio per questo è una delle nazioni avanzate che sta subendo non solo quello più grave, ma anche quello più accelerato. A spiegarlo è Alessandro Leonardi, giornalista e analista del Sistema globale e le sue crisi, che in un’analisi su Twitter evidenzia anche le differenze con le altre nazioni in declino. La prima riguarda la pax sociale, infatti nel nostro Paese «le rivolte e le manifestazioni sono ridotte ai minimi termini con un conflitto sociale quasi spento». Basterebbe volgere lo sguardo alla Francia, con gli scontri durissimi per la riforma delle pensioni, per rendere l’idea.
Una differenza dovuta ad una situazione particolare ed inedita, visto che non si vedeva da oltre settant’anni, praticamente dai tempi del fascismo. «Eccetto qualche protesta e opposizione localizzata, come la questione GKN, le manifestazioni ambientaliste, quelle pacifiste, o qualche altra manifestazione politica minoritaria, lo scontro sociale-politico è quasi assente», evidenzia Leonardi. Lo scontro, al massimo, è in tv o appunto sui social. Eppure, l’Italia fino a pochi decenni fa era un Paese nel quale il conflitto socio-politico era molto forte, tra i più duri nella parte occidentale del Vecchio Continente.
“ITALIA VERSO IL COLLASSO DEL VECCHIO ORDINE”
I fattori che hanno portato a questa situazione sono molteplici, a partire dalla demografia. La popolazione italiana è prevalentemente anziana, infatti la media è di 48 anni per Eurostat, 46 per Istat. Si fanno meno figli, il numero della popolazione cala, infatti negli ultimi sette anni abbiamo è calata di un milione. Dunque, spiega Alessandro Leonardi, c’è una mancanza di forza giovane dovuta anche all’assenza di attrattiva. Una dinamica di questo tipo non può che produrre una sorta di “congelamento” e un torpore sociale che colpisce tutti gli ambiti della società. Non è sicuramente una generazione anziana a poter avviare cambiamenti radicali, così come non può una minoranza giovane, peraltro pure precaria e priva di ideologie forti, colpita pure dalla “depressione” post-lockdown, guidare questi cambiamenti. Per rappresentare l’Italia, Leonardi fa, pertanto, un esempio molto forte, ma che rende bene l’idea della situazione: «Sembra un vecchio museo dove si sperpera l’eredità accumulata fra gastronomia bulimica, Instagram, turismo e un generale ritiro nel proprio “orticello”, come se stesse avanzando un neo-feudalesimo». Allora bisogna pensare all’Italia come ad un canarino nella miniera, «potrebbe essere uno dei primi Paesi a sperimentare in futuro il declino finale e collasso del vecchio ordine».
L’Italia è una delle nazioni avanzate che sta subendo il declino più grave e accelerato fra i Paesi occidentali (demografico, economico, sociale). Ma al contrario di altre nazioni declinanti, presenta un’estesa pax sociale dove le proteste, le rivolte e le manifestazioni
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— Alessandro Leonardi (@AleEquilibrium) March 27, 2023