Riflettori accesi sulla questione giovanile nei sondaggi stilati da Demos per Unipolis e pubblicati da Repubblica. Come evidenziato da Ilvo Diamanti, l’adolescenza si associa dovunque al rischio della “depressione”. Per il 76 per cento degli italiani si tratta di un problema molto più pressante rispetto a quando erano adolescenti, percentuale più alta rispetto al 60 per cento registrati in Francia e al 63 per cento registrato in Germania.
“La ricerca di Demos-Unipolis sottolinea, inoltre, come “ansia e depressione” siano sentite come problemi da coloro che hanno meno di 30 anni. Che temono di subire discriminazioni. E la solitudine. La noia. Perché da soli ci si annoia. E prevalgono le paure”, l’analisi di Diamanti, che ha poi sottolineato che le preoccupazioni relative alla vita degli adolescenti riguardano soprattutto le prospettive del lavoro. Da segnalare anche l’ansia legata all’uso di alcool, droghe e farmaci, seguita da quella del tempo trascorso davanti a telefonini, tablet e computer.
SONDAGGI SUI GIOVANI IN ITALIA, L’ANALISI DI DIAMANTI
I sondaggi di Demos hanno poi chiesto un giudizio sul rapporto tra adolescenti e politica. Per il 61 per cento, gli adolescenti di oggi pensano che la politica non li riguardi, per il 32 per cento possa fornire soluzione ai loro problemi ma non sia interessata ad ascoltarli e per il 7 per cento possa fornire soluzioni ai loro problemi e di potersi fare ascoltare dalla politica. “In nessuno dei Paesi considerati, inoltre, le prospettive dei giovani appaiono “rassicuranti”. Poco più della metà dei cittadini immagina, per loro, un futuro “peggiore”. Solo il 14% “migliore”. In Italia quasi i due terzi ritengono che i giovani avranno un futuro “peggiore rispetto a quello dei genitori”. Solo il 6% “migliore””, l’analisi di Diamanti. I numeri non lasciano spazio a dubbi, Europa e Italia non sono Paesi per giovani.