Nella giornata internazionale della donna 2024 di oggi, 8 marzo, Uno Mattina ha avuto in collegamento Lucia Albano sottosegretario all’economia, che si è soffermata sul lavoro delle donne: “Non è un caso che la festa della donna nasca per una ricorrenza legata alle donne sul luogo del lavoro, il lavoro ci dà un domani. Nel 2023 il tasso di occupazione delle donne è salito in Italia ma una donna su due non lavora, e questa è una situazione complessa diversa dal mercato del lavoro europeo dove le donne lavorano di più, e c’è un divario di genere dell’occupazione più basso rispetto all’Italia”.



E ancora: “La strada più corretta è dare modo alle donne di lavorare in maniera più libera, dare possibilità di lavorare senza dover conciliare vita e lavoro e ciò permette di essere considerate diversamente. Noi dobbiamo fare in modo che l’azienda e il luogo di lavoro percepiscano in maniera chiara che le donne che hanno figli che hanno più difficoltà nel mondo del lavoro, hanno capacità e competenze molto elevate, hanno una capacità organizzata che è senza dubbio superiore alla media”.



IL LAVORO E LE DONNE: “E’ UN PROBLEMA CULTURALE”

In collegamento a Uno Mattina anche la rettrice Daniela Mapelli: “E’ un problema culturale e sociale, le donne guadagnano meno, e all’università gli studi delle donne sono ancora limitati, “escluse” ad esempio da scienza, matematica e ingegneria che permettono i lavori più retribuiti”.

“Quando vediamo il numero di iscritte nelle materie Stem – ha proseguito siamo attorno al 37% di donne. E’ un problema culturale legato agli stereotipi, non è alcuna differenza nel cervello di uomini e donne per quanto riguarda la predisposizione ad esempio la matematica. Vi sono comunque più ragazze iscritte ai licei psicopedagocgici e molte meno negli istituti tecnici e nei licei scientifici, dobbiamo promuovere quindi la parità fin da piccoli”.



IL LAVORO E LE DONNE, IL CASO DELLA RETTRICE DANIELA MAPELLI

Daniela Mapelli è divenuta rettrice della sua università, quella di Padova dopo ben 800 anni: “Non c’era mai stata una rettrice donna ma neanche una candidata, io sono stata la prima. Per essere candidati rettori o rettrici bisogna avere il ruolo di prof ordinario e anche in questo caso non c’è parità di genere”.

Lucia Albano ha ripreso la parola parlando della violenza economica sulle donne: “E’ un dato particolarmente grave, una donna su due dichiara di aver subito questa violenza, il 37% delle donne non ha un conto corrente e ciò significa non avere strumenti. Come si può fare? Il ministero dell’economia sta facendo un focus su questo aspetto. La violenza economica parte dal controllo economico, alla vittima si impedisce di aver accesso al denaro, e c’è anche il sabotaggio economico, impedendo alla donna di lavorare e studiare, una fattispecie che però non è ben definita. Ci sono poi casi in cui la donna viene obbligata a fare da prestanome senza che ne sia consapevole. E’ su questo che bisogna lavorare, consapevolezza”.