La Nigeria ormai da anni versa in una condizione sociale piuttosto complessa, tra povertà, mancanza della presenza del governo e, soprattutto, una crisi della libertà religiosa. Infatti, praticamente ogni giorni arrivano notizie di rapimenti di sacerdoti, preti, vescovi ed altre cariche religiose, in maggioranza di credo cattolico, e che purtroppo in tantissimi (troppi) casi si concludono con l’uccisione violenta del rapito.
Per capire meglio cosa succeda veramente in Nigeria, il quotidiano Avvenire ha intervistato monsignor Ignatius A. Kaigama, arcivescovo di Abuja, ed in passato presidente della Conferenza episcopale nigeriana. “I dati” sui sequestri, avverte in apertura, “sono ancora in fase di raccolta da parte della diocesi”, ma è anche vero che “gli ultimi rapporti mostrano che un certo numero di sacerdoti cattolici sono stati uccisi da uomini armati, mentre molti altri sono stati rapiti”. Un fenomeno che in Nigeria è tristemente evidente dal 2022, anno che l’arcivescovo definisce “terribile per il clero, sottoposto a rapimenti quasi quotidiani con richieste di riscatto”. Circostanza che smentirebbe, quantomeno, l’idea che si tratti di “una persecuzione mirata della fede cristiana”, a favore di una “evidente motivazione economica“.
Kaigama: “Il governo della Nigeria non sa difenderci”
Ma l’arcivescovo che professa nella città di Abuja, spiega anche che in Nigeria vengono, sì, rapiti i cattolici, ma anche che “gli esponenti religiosi islamici hanno sopportato, sebbene in misura minore, il peso dell’insicurezza nel Paese”. Rifiuta l’idea che “questi attacchi possano essere una semplice coincidenza [perché] sono ben coordinati e deliberati. Alcuni dei sacerdoti sono stati rapiti proprio nella casa canonica della loro parrocchia”.
Cercando, invece, una spiegazione alla situazione della Nigeria, sostiene l’idea che “la corruzione ha aggravato la povertà, alimentando la violenza”, alla quale si unisce anche “l’alto tasso di disoccupazione”. Non sono, perché ricorda anche che il paese “è la base di Boko Haram, gli estremisti islamici la cui insurrezione ha ucciso un numero non quantificabile di persone, la maggior parte cristiane”. Mentre ad aggravare la pressione sulla fede in Nigeria c’è anche “l’incapacità del governo federale di proteggere la popolazione e tenere a freno i vari gruppi di uomini armati che ora terrorizzano diversi luoghi, in particolare al Nord”.