Lavorare in pensione con Quota 100 potrebbe significare dover perdere un anno di previdenza sociale. Anche se possa sembrare una rivelazione assurda ma non è raro trovare gente che ha dovuto restituire un anno di assegni pensionistici soltanto per aver lavorato un paio di ore.
La stessa situazione è accaduta recentemente all’attore Robert Stark. Il noto personaggio che ha conquistato il pubblico impersonando il protagonista de Il Trono di Spade era stato chiamato per fare una comparsa nel 2021 nel film su Ilaria Capua “Trafficante di virus” di Costanza Quatriglio. Una scelta di cui probabilmente si pentirà a vita.
Lavorare in pensione con Quota 100: il caso Stark
Lavorare in pensione con Quota 100 può essere un rischio grosso che potrebbe non farne valere la pena. Quel che è accaduto a Robert Stark – come lui anche ad altra gente – ne è la conferma visto che per una giornata (dove ha fatto la comparsa per 70 euro) ne ha dovuti restituire 20 mila.
Dopo aver partecipato come comparsa un amico di Stark che lavora all’Inca al telefono gli comunica la prima brutta notizia: «Ehi Robert, ma hai partecipato a un evento sportivo? Perché qua l’Inps ti vuole togliere un anno di pensione».
Inizialmente l’attore pensava fosse uno scherzo salvo poi scoprire che si trattava di un amara realtà. Per una giornata da 70 euro ha dovuto pagare 20 mila euro all’INPS.
Le sentenze
L’attore non si è certo limitato o rassegnato all’idea di dover sottostare ad una sproporzione simile. Con il tempo ha provato anche a far causa all’INPS dato che i 19 mila euro con esattezza gli sono stati sottratti pignorando la pensione ma oltre il limite consentito.
La Corte di Cassazione ha risposto all’attore che in realtà non si trattava di un vero pignoramento ma di una revoca. Una situazione assurda che vede Stark continuare a lottare ai suoi diritti dato che senza la moglie si sarebbe ritrovato senza pensione per un anno e per una cifra ridicola percepita nell’arco di una giornata.