L’annuncio del Natale, nel 2023, ha il cuore straziato dalle lacrime per ciò che sta succedendo in Terrasanta e in tutti i luoghi del mondo dove la guerra sembra essere l’unica forma di relazione tra i popoli, con la sua scia di sangue e di vittime innocenti.
Eppure, o proprio per questo, per la diciassettesima volta saremo in strada, nel cuore di Milano, sul Sagrato del nostro amatissimo Duomo di Milano, ad annunciare che l’impensabile è accaduto: Dio si è fatto uomo, è venuto a salvarci. C’è da far festa.
Abbiamo iniziato il 26 dicembre 2007, in una Cappella al Giambellino, quando un gruppo di cantanti e musicisti ha deciso di annunciare che la salvezza accaduta nel mondo con il Natale poteva riguardare anche una famiglia colpita da un’improvvisa malattia della mamma di tre bambini.
Avevano ragione loro, la realtà ne ha data evidenza. Abbiamo continuato in teatri e piazze, carceri e ospedali; dal 2014 – a parte i due anni del Covid – abbiamo portato questo gesto semplice di Annuncio con i canti e i cori sul Sagrato del Duomo di Milano, grazie alla disponibilità della Veneranda Fabbrica del Duomo, all’affetto paterno della Curia diocesana di Milano e al desiderio di sostenere l’organizzazione da parte della Fondazione ERIS ETS, che si occupa di accompagnare le persone in condizione di fragilità.
È un gesto semplice: una ventina di cori, più di seicento coristi (dai 6 ai 70 anni) intoneranno canti della tradizione natalizia, insieme a una quindicina di musicisti e solisti, invitando gli spettatori e i passanti a cantare, insieme.
È un presepe metropolitano, dove si invitano tutti a far parte di questo coro, di questo Annuncio che è l’unica speranza per la Terrasanta, l’Ucraina, la Russia, il Myanmar, per tutte le terre straziate dalla guerra.
Per questo, da due anni, “In questa notte splendida” – evento che prende il titolo da un canto del carissimo e indimenticato Claudio Chieffo – vede al centro dell’Annuncio natalizio una Preghiera per la Pace, quest’anno affidata a monsignor Luca Bressan, vicario espiscopale dell’Arcidiocesi di Milano.
Nonostante la significativa qualità musicale di cori, musicisti e solisti, la direzione artistica di Walter Muto, Benedetta Castelli e Gianluca Giorgio, non invitiamo ad “ascoltare” i canti, ma a cantare insieme, ognuno con la sua voce, con la sua (più o meno nobile) capacità e intonazione, ognuno con la sua domanda di pace e di compimento.
Il desiderio di chi organizza questo momento è quello di abbracciare la domanda di tutti, di chi soffre per la guerra, per la malattia, per la perdita del lavoro, per la solitudine, per le circostanze familiari. E in quest’abbraccio dire: Gesù è nato, la tua circostanza è salva, la mia vita è salva con la tua.
Sembra una cosa da matti, eppure non c’è niente di più desiderato dal cuore dell’uomo.
Invitiamo tutti a venire, chiaramente innanzitutto i milanesi e chi vive intorno a Milano, il 23 dicembre dalle 12 sul Sagrato del Duomo di Milano.
Gesù è nato, c’è da far festa.
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