Romano Prodi, storico volto della Seconda repubblica nonché ex Presidente del consiglio e della Commissione europea, ha ragionato sulle Regionali in Sardegna, che in un esempio quasi più unico che raro hanno portato alla vittoria del Campo largo del centrosinistra. Un punto, per lui che conosce bene le coalizioni di governo, che è sicuramente positivo, ma che non potrà rappresentare per il Campo largo un cambio di passo.



Infatti, spiega Romano Prodi in un intervento sulla Stampa, “tra le forze che si oppongono al governo, il vento non cambierà sino a quando non ci sarà qualcuno che abbia voglia di vincere“. A sinistra, infatti, “il vero problema è che tutti puntano a mantenere la propria posizione”, mentre l’esempio sardo dovrebbe dimostrare che “vincere si può, ma soltanto se qualcuno abbraccia questa missione unitaria“. Centrale nel Campo largo sarà, secondo Romano Prodi, Giuseppe Conte, che spera di diventare “leader del partito più votato e dunque il candidato di tutta la coalizione”, ma quasi sicuramente “fino alle Europee esiterà a fare una scelta di campo”.



Romano Prodi: “Meloni ha umiliato la Lega in Sardegna”

Comunque sia, seppur la Sardegna da sinistra possa essere vista come una grande vittoria, secondo Romano Prodi resta il fatto che la coalizione “non aveva la compattezza del centrodestra“. E guardando propri da quest’altro lato dello scacchiere politico, sottolinea che ora “la presidente del Consiglio si ritrova a gestire una doppia sconfitta“, perché non solo “ha sbagliato il candidato” da presentare, ma ha anche “perso”.

Ora la premier, secondo Romano Prodi, “corre un rischio. Nelle coalizioni, un partito di maggioranza riesce ad esercitare un’autorità anche eccessiva fino a quando si vince”, con gli alleati ben disposti a sopportare “qualche torto”, fintantoché si vince. Di contro, però, “l’umiliazione che la Lega ha dovuto affrontare si sopporta fino a quando c’è un guadagno politico per tutti”, ma se si aggiunge anche “la sconfitta, allora si complica tutto”. “Arroganza più umiliazione”, ironizza facendo la rima Romano Prodi, “mette a rischio la coalizione“.