In Sardegna, racconta il quotidiano francese Le Figaro, si sta cercando di compiere un singola ed unico esperimento di fisica quantistica che punta a misurare quantitativamente il peso del vuoto. Detta così può sembrare, quasi, un’assurdità, ma che concretamente aprirà le porte, o almeno si spera, a nuove congetture e ipotesi in merito al funzionamento dei campi gravitazionali, uno dei misteri più grandi della fisica.



Tutto questo in Italia, più precisamente in Sardegna, all’interno delle strutture abbandonate della miniera di Sos Enattos, dispersa in mezzo alle montagne. Si tratta, racconta il quotidiano, di una posizione strategica che gode anche del favore dell’Europa, finanziatrice del progetto. Infatti, l’isola è uno dei terreni geologicamente più stabili al mondo, poggiata letteralmente su uno spesso sottosuolo in granito. Grazie a questo, la Sardegna, a differenza del resto dei terreni emersi dal mare, non si è spostata di un millimetro negli ultimi 15 milioni di anni. L’obiettivo sarà, ad esperimento completato, di piazzare lì il telescopio per onde gravitazionali Einstein, dal valore stimato di circa 2 miliardi di euro, successore del Virgo istallato a Pisa (che contribuì a scoprire le scosse spaio-temporali).



Perché pesare il vuoto è importante e innovativo

Insomma, per ora il progetto in Sardegna sarebbe ancora ad una fase preliminare, in cui tuttavia sono stati già definiti i piani di azione futuri e gli obiettivi. A capo del progetto c’è il ricercatore napoletano Enrico Calloni, creatore del telescopio Virgo, che ora punterebbe, per la prima volta nella storia umana, a quantificare la massa del vuoto, che si può intendere come quella delle particelle al suo interno.

L’esperimento della Sardegna per pesare il vuoto parte dagli assunti dell’effetto (noto in fisica quantistica) Casimir. Le particelle, infatti, non possono comparire esattamente dove vogliono, ma necessitano di uno spazio, seppur minimo. L’idea del fisico è che posizionando due piastre identiche vicine e sottoponendone solo una all’effetto Casimir, si avrà un peso diverso, che rappresenterebbe, appunto il peso del vuoto. Trovando un possibile collegamento tra il peso del vuoto e la materia oscura misteriosa che ha permesso l’espansione dell’universo, i ricercatori della Sardegna puntano a scoprire un ignoto effetto della fisica. “C’è una grande incertezza sul risultato preciso che l’esperimento potrebbe dare e sulla sua interpretazione”, spiega il fisico Carlo Rovelli, pur dicendosi allettato dalle ipotesi che potrebbe trarne sulla stessa natura dell’universo e della sua materia oscura.