Francesco Stragapede, geologo referente della regione Toscana per la Società Italiana di Geologia Ambientale, ha parlato sulle pagine del Mattino della violenta alluvione che nei giorni scorsi ha messo in ginocchio i cittadini toscani. Le criticità maggiori, ora come ora, si registrano “a Campi Bisenzio, con una problema di deflusso verso Signa, in tutto l’Alto Mugello [e nelle zone] di Pistoia e Prato“.



Ad aver causato tutti quei danni in Toscana, secondo il geologo, sono stati due fattori: “il primo le piogge, non stratosferiche ma comunque intense”, pari a “200 millimetri in circa 40 ore“, e secondariamente “la mancata manutenzione del reticolo idrografico minore che sommandosi alle piogge ha creato grossi problemi prima che i fiumi raggiungessero poi le zone di laminazione delle parti basse della pianura. Per questo i problemi più importanti sono avvenuti nella fascia collinare”. Nei paesi pedecollinari della Toscana, infatti, “la manutenzione della Regione non era stata ancora attuata, e quindi le acque si sono riversare nei paesi con fango e detriti in tutti gli abitati che non si aspettavano questa catastrofe”.



Il geologo: “In Toscana ignorata la manutenzione regolare ai fiumi”

La pianura della Toscana, spiega ancora Stragapede, ne è uscita meglio della collina perché i comuni “si sono mossi in velocità per contenere i danni della piena con provvedimenti emergenziali“, mentre nei paesi collinari, “tutti i fiumi minori avevano superato gli argini e invaso i centri abitati”. Insomma, come in altre tragedie simili, il geologo ci tiene a sottolineare che il problema principale è stata la manutenzione mai effettuata in modo oculato.

Il problema della manutenzione, però, non riguarda solo la Toscana, ma “tutta Italia”, ripotando l’esempio di Quarrata dove “hanno fatto pulizia dopo la piena e la gente, giustamente, si è infuriata. Sono arrivati ormai tardi, tanti hanno la casa ricolma di fango e hanno perso tutto”. Differentemente, “con la manutenzione ordinaria i corsi d’acqua avrebbero ridotto i danni che ci sono stati. Ci sono zone in Toscana dove l’acqua non defluisce perché gli alberi ammassati occupano tutto l’alveo, senza contare l’impereabilizzazione del suolo”.