Anastasia Radina, che all’interno del Parlamento in Ucraina ha il ruolo di presidente della commissione anticorruzione, ha parlato della corruzione nel suo paese sulle pagine di El Paìs, puntando l’accento sugli importanti traguardi raggiunti negli ultimi anni. Questa lotta, d’altronde, “è ugualmente importante” a quella militare contro la Russia, perché “le persone combattono per il Paese che offre libertà, stato di diritto e giustizia” ed è compito dei politici garantire che il Paese sia tale.



Dal punto di vista della corruzione, l’Ucraina, spiega Radina, “è un paese molto diverso da quello che abbiamo ereditato dopo la Rivoluzione della dignità del 2014“, periodo in cui “l’indice di percezione della corruzione era basso”, ma solo in virtù del fatto che “non si sentiva parlare di corruzione”. Infatti, in quel periodo “il governo si appropriava di oltre metà del bilancio statale a beneficio di una sola famiglia”, ma la popolazione non aveva percezione di questo meccanismo. Molto, contro la corruzione in Ucraina, ha fatto “la libertà di parola” grazie alla quale “i giornalisti e i media investigativi hanno preso il sopravvento”.



Radina: “La lotta alla corruzione in Ucraina sta funzionando”

Nell’attuale Ucraina, spiega ancora Radina, la corruzione è percepita come un problema “dall’86% della popolazione“, mentre il governo, sottolinea, ha attuato “diverse riforme per affrontare quella minore, che non riguarda tangenti ma la mancanza di servizi accessibili o di procedure comprensibili”. Per la corruzione politica, invece, “sono state create istituzioni indipendenti, partendo da zero: un’agenzia preventiva indipendente, un’agenzia investigativa, un ufficio del pubblico ministero e persino un’alta corte”.



Complessivamente, grazie a tutti questi sforzi dell’Ucraina contro la corruzione viene diffuso il messaggio, spiega Radina, “che non si sono intoccabili e che si diventa finalmente punibili, cosa che non accadeva prima del 2014″. A livello puramente indicativo, invece, ci tiene a porre l’accento sul fatto che “il tribunale anticorruzione, attivo da quattro anni, ha già condannato 27 giudici“, rispetto al singolo caso che si è registrato prima del 2014, “che erano considerati intoccabili”. Così facendo, conclude Radina, la lotta alla corruzione in Ucraina assume anche “un ruolo preventivo“, rendendo chiaro alle persone che le condanne ci sono e possono essere impartite.